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Legambiente. Positiva proposta del Comune per candidare Cagliari Capitale Europea della Cultura 2019

29 luglio 2013, 08:34
E' l'occasione per valorizzare l'esteso patrimonio archeologico storico e ambientale di Cagliari. L'associazione esprime anche la disponibilità a collaborare per il successo dell’iniziativa.

Ultime notizie: “Cagliari  candidata come città europea della cultura per il 2019. La proposta arriva direttamente dal Ministero. Nei prossimi giorni verrà firmato il Protocollo d'intesa tra Comune e Fondazione Banco di Sardegna. La prima sfida riguarderà appunto la candidatura di Cagliari a capitale culturale d'Europa, per cui l'amministrazione dovrà presentare la pre-candidatura entro il 20 settembre”.

È una proposta sicuramente molto positiva ed impegnativa, che secondo Legambiente può essere coronata da successo solo se si saprà cogliere l’occasione per mettere in mostra a livello internazionale la realtà archeologica, storica,  culturale ed ambientale dell’area cagliaritana con il rilancio strategico di quelli che sono i veri gioielli della città.  Ovvero Tuvixeddu-Tuvumannu, le fortificazioni di Castello, entrambi ricchi di caratteristiche originali e profondamente legate alla storia e all’identità del capoluogo, così come il parco del Molentargius-Saline e la laguna di Santa Gilla in stretto rapporto con il complesso paesaggistico e culturale dell’intera Sardegna.

La proposta di candidatura può essere infatti l’opportunità affinché  le istituzioni nazionali e regionali diano compiutezza progettuale alla  compresenza delle peculiarità paesaggistiche,  archeologiche  e  storico-culturali  del compendio Tuvixeddu- Tuvumannu con la istituzione del grande  parco  Tuvixeddu-Tuvumannu, compendio esteso per oltre 60 ettari da Via S.Avendrace a Via Is Mirrionis e da Via Vittorio Veneto a Via Montello e con una necropoli fenicio-punica unica al mondo. Persino i recenti scavi – con il ritrovamento a Monte Claro di una sepoltura risalente all'epoca punica – dimostrano l’ampiezza e la continuità degli insediamenti fenici nel sistema dei colli cagliaritani.

Impossibile ignorare l’importanza nazionale e internazionale del sito – cresciuta in questi anni e ribadita da eminenti studiosi, dalle Università di Cagliari e Sassari, dalle associazioni culturali ed ambientaliste,  dal sottosegretario nella scorsa legislatura del Ministero ai Beni Culturali Roberto Cecchi (a Cagliari nel 2012 per un sopralluogo con Legambiente), dai rappresentanti (nostri ospiti ad aprile e provenienti da Spagna, Tunisia, Palestina, Libano, Grecia, Malta)  della Confederazione Internazionale della Rotta dei Fenici, itinerario incorporato nel programma del Consiglio Europeo.
Come Legambiente ha già proposto si può anche pensare all’attivazione di finanziamenti  europei con l’inserimento nella programmazione Comunitaria 2014-2020  di  tutela  e  valorizzazione per fermare il degrado e consentire alla città e alla Sardegna di aprire il compendio paesaggistico - archeologico alla fruizione pubblica e turistica, senza ulteriori rinvii.
Si tratterebbe di un Parco archeologico-paesaggistico unico nel Mediterraneo.

La candidatura può anche essere l’occasione per valorizzare adeguatamente il complesso delle fortificazioni del  Castello che costituisce il più imponente monumento della Città di Cagliari con il suo sviluppo per oltre 2 km.  Migliorare e diffonderne la conoscenza è un obiettivo strategico per la comunità sarda.  Il progetto del Comune di Cagliari di riqualificazione dell’area di Via Cammino Nuovo costituisce sicuramente  una occasione per assegnare la priorità all’intervento nell’area delle mura occidentali di Castello che  si debba configurare come parte di un piano strategico di recupero della cinta muraria, fondato sulla  salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-monumentale come elemento identitario della città e debba altresì costituire un’occasione per rilanciare la conoscenza sull’evoluzione storica e sul valore monumentale del quartiere e delle sue fortificazioni.  Sarebbe importante se i lavori di riqualificazione si concludessero nel  2016, nel quale ricorrono 800 anni dalla concessione ai pisani da parte della Giudicessa Benedetta per l’insediamento a Castello.

La valorizzazione del sistema dei colli si inserisce in un contesto del sistema ambientale dell’area cagliaritana già riconosciuto a livello internazionale quale Siti di Interesse  Comunitario, zone Ramsar e  ZPS. Insomma esiste un contesto di vero e proprio SISTEMA DEI PARCHI da Molentargius a Santa Gilla che può essere adeguatamente valorizzato congiuntamente alla valorizzazione del patrimonio storico culturale delle Saline.

La nostra associazione esprime anche la sua disponibilità con il proprio comitato scientifico a collaborare per il successo dell’iniziativa in questione.

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