Intervista a Francesca Vecere
- Com'è nata l'idea di leggere e musicare poesie sugli autobus del CTM?
“Letture in bus” è nato da delle esigenze del festival che volevano un tipo di comunicazione diversa. Abbiamo attuato forme di guerrilla marketing al fine di creare degli stili comunicativi non convenzionali che potessero incuriosire e interessare le persone
- Che tipo di poesie leggete e con quale musica le accompagnate?
Si leggono poesie di Baudelaire, Fabrizio De Andrè, Szymborska e molti altri. Le musiche sono dei componimenti originali creati dai ragazzi che suonano la chitarra accompagnando la lettura.
- Com'è stata la reazione del pubblico?
All'inizio avevamo molta paura che il pubblico non gradisse e fosse infastidito ma ci siamo dovuti ricredere subito. La risposta del pubblico è stata notevole. In molti ci hanno fatto i complimenti manifestando il desiderio che tali iniziative venissero ripetute più spesso. Le linee 7 e 10 hanno utenze diverse e avevamo paura che sul 10 ci sarebbero stati più malumori rispetto al 7 per diversità di utenza. In entrambe le linee, invece, le persone si sono dimostrate interessate chiedendo informazioni sulle poesie lette e i relativi autori. Abbiamo distribuito anche delle brochure informative.
- La collaborazione con il CTM è stata semplice?
Assolutamente si. La ditta ha dato carta bianca a noi ragazzi su come gestire l'evento. Anche gli autisti sono stati favorevolmente colpiti.
Inoltre, il CTM ha distribuito in modo gratuito i biglietti settimanali ai ragazzi impegnati nella lettura delle poesie e nell'accompagnamento musicale.
- "Che cosa ti ha lasciato dentro quest'esperienza? La rifaresti in futuro?"
Mi ha fatto piacere scoprire un nuovo "legame" con la cittadinanza, che si dimostrata aperta alla cultura. Se capitasse l'occasione lo rifarei sicuramente!
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