Giovedi 30 maggio alle ore 18,30, al Villanova Cafe Bistrò, in via sulis 32/A Cagliari, verrà presentato il libro “Cagliari 1943. La guerra dentro casa. Racconti e percorsi teatrali. La memoria attraverso gli occhi e le voci dei bambini del 43”, a cura di Pierpaolo Piludu, con le illustrazioni di Sabrina Anna Piras, AIPSA edizioni.
Interverranno Annamaria Baldussi per la casa editrice, Giulio Angioni e Marco Mostallino.
Frammenti teatrali degli allievi della scuola d’arti sceniche La Vetreria.
Il libro (collana Riquadri, pagg. 248, euro 20.00, con foto d’epoca, foto di scena del teatro, illustrazioni a colori), è una tappa importante di una ricerca incominciata sette anni fa dalla compagnia teatrale cagliaritana in collaborazione con la cattedra di Antropologia culturale dell’Università di Cagliari e con l'ISRE di Nuoro, sui testimoni dei bombardamenti.
Nel libro trovano spazio, oltre a numerose testimonianze di bambini del '43 che hanno visto la città sbriciolarsi sotto le bombe, due testi teatrali sullo stesso argomento di Pierpaolo Piludu portati in scena in questi anni un gran numero di volte, gli interventi di Giulio Angioni e di Marco Mostallino e il racconto “A Cagliari con Glenn Miller” di Maria Giacobbe. A completare il libro, un archivio fotografico con immagini di Cagliari del 1943 di Giovanni Lostia e foto di scena di Tonino Pisu.
“Ma questa storia di Cagliari bombardata, è tutta inventata, vero?” Molti studenti, in questi anni, mi hanno rivolto questa domanda, a conclusione di uno spettacolo dove raccontavo la storia di un bambino down che il 26 febbraio del 1943 moriva sotto le bombe.
Le testimonianze dei bambini del '43 offrono una risposta. Le loro voci e i loro volti contribuiscono a mantenere viva la memoria e a fare capire come si vive con “la guerra dentro casa”. Sono ricordi toccanti di bambini e ragazzi che sono stati capaci di resistere alla distruzione e alla fame e che sono riusciti con testardaggine a fare rinascere la città. Sono convinto che se conoscessimo anche solo un breve frammento della vita di un qualsiasi essere umano coinvolto in guerre vicine o lontane, non potremmo più sentir parlare con indifferenza di ‘effetti collaterali’; non potremmo continuare a mangiare come se niente fosse di fronte a una tv che snocciola freddi numeri di bollettini di guerra...
Pierpaolo Piludu
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