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26 aprile 1986 – 26 aprile 2013. 27 anni dopo Chernobyl: una tragedia da non dimenticare

26 aprile 2013, 11:14
Un grazie al popolo, alle istituzioni della Sardegna per la solidarietà, amicizia e cooperazione dimostrata nei confronti del popolo bielorusso che continua ancora oggi

Sono trascorsi ventisette anni da quel tragico giorno del 26 aprile 1986, ma le ferite di Chernobyl sono ancora aperte. L’effetto immediato della catastrofe nucleare, la più grave della storia umana, fu paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki.

La catastrofe di Chernobyl, ricoprì con una nube micidiale più di 20 paesi europei, divenne, per le sue dimensioni e conseguenze, il più grave disastro tecnogeno nella storia umana. Le sue conseguenze sociali, mediche ed ecologiche non sono ancora studiate fino in fondo.

Tra tutti i Paesi del mondo la Bielorussia subì il colpo più pesante della catastrofe di Chernobyl. Attorno al 70 % delle sostanze radioattive espulse nell’atmosfera in seguito al disastro alla centrale nucleare di Chernobyl precipitarono sul territorio bielorusso, il 23% del quale fu inquinato di radionuclidi.

Il danno sommario provocato alla Bielorussia dalla catastrofe di Chernobyl, calcolato per il trentennio successivo al disastro, viene stimato a 235 miliardi di dollari USA, cioè a 32 budget nazionali che il Paese aveva nell’anno 1985. Le autorità bielorusse attribuiscono una particolare attenzione non solo ai temi della liquidazione delle conseguenze della catastrofe, ma anche a quelli della protezione sociale e medica della popolazione residente nelle aree colpite.

L’Italia sin dall’inizio ha assunto una posizione di cruciale importanza nel movimento umanitario internazionale, in primo luogo nell’accoglienza dei bambini di Chernobyl. Sono stati ospitati in Italia più di 500 mila bambini bielorussi.

La Sardegna, il suo popolo, le sue istituzioni, le associazioni di volontariato sono in prima fila in questo splendido movimento di solidarietà, decine di migliaia sono stati di bambini bielorussi che in questi lunghi anni hanno trascorso nell’Isola le loro vacanze estive e natalizie grazie alla solidarietà delle famiglie sarde. Una solidarietà che continua ancora oggi, quando questa estate arriveranno qualche centinaio di bambini ospiti delle famiglie sarde

In questi anni è stata molto importante anche la cooperazione della Sardegna nel settore medico, nel settore delle politiche sociali e nel campo della cooperazione nel settore della formazione professionale che hanno visto la realizzazione di importanti progetti con la collaborazione della Regione Sarda e della Provincia di Cagliari.

Si registra una significativa attività di scambi culturali, giovanili, studenteschi, una intensa attività di promozione di contatti e collaborazioni ed importanti intese della Regione Autonoma della Sardegna con la Regione di Minsk e l’HI TECH PARK della Bielorussia.

Dal  2004 e sino ad oggi grazie al sostegno della LR 19/96 della Sardegna sulla cooperazione internazionale, opera a Minsk l’Ente di Formazione Professionale Sardegna Global. In questi anni di attività  oltre 3.000 allievi hanno ricevuto una qualificazione, riqualificazione e perfezionamento professionale nel settore edile con livelli qualitativi che rispettano gli standard europei, e un inserimento lavorativo che rasenta il 100%, un successo che non ha eguali nel settore della cooperazione e che fanno dell’intervento sardo in Bielorussia una delle migliori best – practice italiane.

Ancora una volta a nome delle istituzioni e del popolo bielorusso voglio ringraziare le famiglie e le associazioni sarde per l’impegno concreto a favore dell’infanzia bielorussa e l’apprezzamento per il sostegno che la Regione Autonoma della Sardegna, la Provincia di Cagliari e svariate amministrazioni comunali garantiscono affinchè questa solidarietà continui e si sviluppi in forme sempre più ampie ed efficaci.

Il Console onorario
della Repubblica Belarus in Sardegna
Giuseppe Carboni

 

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