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Le #invasionidigitali: blogger,esperti, appassionati di social media insieme per liberare la cultura

12 aprile 2013, 10:51
L’evento approda il 25 aprile a Cagliari e il 27 a Sassari

Invasionidigitali è una rete di eventi nazionali rivolti alla diffusione e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale italiano attraverso l’utilizzo di Internet e dei social media. Quest’anno la manifestazione si terrà dal 20 al 28 aprile su tutto il territorio nazionale.

Il progetto è ideato da Fabrizio Todisco in collaborazione con la Rete di travel blogger italiani di #iofacciorete, Officina turistica, Instagramers (la community italiana di Instagram) e l’Associazione nazionale piccoli musei. L’iniziativa parte dal basso e invita tutti, blogger, persone attive sui social media, e chiunque voglia partecipare, a condividere la propria visione del patrimonio culturale utilizzando le piattaforme sociali.
L’obiettivo è quello di diffondere la cultura dell’utilizzo di internet e dei social media per la promozione, diffusione e fruizione del nostro patrimonio culturale. 
L’iniziativa nazionale interesserà anche la Sardegna dove l’evento è organizzato da  Alessandra Polo, fondatrice di Instagramers Sardegna (la community ufficiale di appassionati di Instagram che fotografa nell’isola) con due tappe, la prima a Cagliari il 25 aprile e la seconda a Sassari il 27 realizzate con il patrocinio delle due amministrazioni comunali e in particolare con gli assessorati al Turismo e alla Cultura. Nel capoluogo, con la collaborazione del Consorzio Camù, gli scatti degli appassionati instagramers si concentreranno sulla Torre dell’Elefante e sul Castello San Michele. A Sassari l’iniziativa sarà invece realizzata in collaborazione con l’associazione Tabula Rasa e si svolgerà nel Parco di Monserrato.
Maggiori informazioni e possibilità di iscrizione (secondo i posti disponibili nelle due sedi) su
http://invasionidigitalicagliari.eventbrite.it/ e http://invasionidigitalisassari.eventbrite.it/
L'Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura (cfr. Country Brand Index ).                             Il nostro immenso patrimonio artistico costituito da oltre 6000 musei e siti culturali  rappresenta la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna. Per questi motivi l’applicazione al settore dei

beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, è da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico e una fruizione del patrimonio culturale priva di confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell’open access siano sempre maggiori.
Ogni invasione sarà organizzata secondo la formula del blogtour e sarà possibile partecipare ad una delle invasioni in programma o organizzarne liberamente una. Tutti i partecipanti potranno realizzare i loro contenuti utilizzando il tag #invasionidigitali; i contenuti realizzati saranno aggregati sul portale www.invasionidigitali.it
Chiederemo a tutti di partecipare agli eventi in programma - ha affermato Fabrizio Todisco - e di invadere i musei con smartphone, video e fotocamere e condividere la propria esperienza sui social media. Abbiamo stilato un manifesto che vuole essere una sorta di appello per le istituzioni, proveremo a contribuire con la nostra semplice iniziativa alla promozione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico attraverso internet ed i social media -. Caterina Pisu, Community manager per l'associazione nazionale piccoli musei, ha dichiarato: Ci auguriamo che questa nostra invasione pacifica possa portare una ventata di freschezza e di novità nel mondo dei musei e di tutte le istituzioni culturali.

IL MANIFESTO
L'Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura (cfr. Country Brand Index ). Il nostro immenso patrimonio artistico costituito da oltre 6000 musei e siti culturali  rappresenta la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna. Mentre in Italia permane una tendenza ad una gestione conservatrice della cultura, in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici.
L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e di interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende ad incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo dell’utenza, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale.


Per questi motivi crediamo che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico, e una fruizione del patrimonio culturale priva di confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell’open access saranno sempre maggiori.
Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti, e innovative.
Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.
Crediamo che le piattaforme che mettono in connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, che permettono all’utenza di collaborare all’offerta museale tramite contenuti personali UGC (User Generated Content), possano favorire processi co-creativi di valore culturale.
Crediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più passive, ma attive, dove la conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado di produrre egli stesso forme d’arte.
Crediamo che internet ed i social media siano una grande opportunità per la comunicazione culturale, un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere e favorire ulteriormente la creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.
Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse.
Contribuisci anche tu a Liberare la cultura, aderisci al manifesto e partecipa alle invasioni digitali.

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