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Balletto. L'Otello di Shakespeare al Teatro Massimo di Cagliari

8 aprile 2013, 10:22
Lunedi 8 e martedì 9 aprile alle 21, ultimo appuntamento per il Circuito Regionale della Danza in Sardegna.

Sarà una rivisitazione dell’Otello di Shakespeare l’ultimo balletto in programma nel cartellone invernale del Circuito Danza organizzato dall’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo. Il “Balletto di Roma - Consorzio Nazionale del Balletto” porterà in scena, sotto la Direzione Artistica di Walter Zappolini, uno spettacolo coreografato da Fabrizio Monteverde. Le musiche sono essenzialmente di Antonin Dvorak.

La prima sarà a Cagliari, al Teatro Massimo, lunedì 08/04/2013 alle ore 21,00. Sempre a Cagliari è prevista una seconda recita per il 09/04/2013 come di consueto alle ore 21,00. La tournée del Balletto di Roma toccherà quindi il Teatro Centrale di Carbonia il 10/04/2013, poi sarà la volta del Teatro Eliseo di Nuoro il 11/04/2013. In seguito sarà il Teatro del Carmine di Tempio a ospitare l’evento il 12/04/2013 e per finire il Nuovo Teatro Comunale di Sassari il 13/04/2013.

In questo lavoro Monteverde rivisita il testo shakespiriano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, qui quanto mai ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie “maschere” del “non detto” con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne -  il Sentimento.

L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello è davvero è un “diverso”, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero”, ovvero qualcuno abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di zona franca, un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente  accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Precoce dramma romantico l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed “eccessiva” elaborata da Monteverde, dove anche certe forzature enfatiche di Dvoràk trovano una loro pertinente e salutare collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi.

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