Sarà una rivisitazione dell’Otello di Shakespeare l’ultimo balletto in programma nel cartellone invernale del Circuito Danza organizzato dall’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo. Il “Balletto di Roma - Consorzio Nazionale del Balletto” porterà in scena, sotto la Direzione Artistica di Walter Zappolini, uno spettacolo coreografato da Fabrizio Monteverde. Le musiche sono essenzialmente di Antonin Dvorak.
La prima sarà a Cagliari, al Teatro Massimo, lunedì 08/04/2013 alle ore 21,00. Sempre a Cagliari è prevista una seconda recita per il 09/04/2013 come di consueto alle ore 21,00. La tournée del Balletto di Roma toccherà quindi il Teatro Centrale di Carbonia il 10/04/2013, poi sarà la volta del Teatro Eliseo di Nuoro il 11/04/2013. In seguito sarà il Teatro del Carmine di Tempio a ospitare l’evento il 12/04/2013 e per finire il Nuovo Teatro Comunale di Sassari il 13/04/2013.
In questo lavoro Monteverde rivisita il testo shakespiriano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, qui quanto mai ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie “maschere” del “non detto” con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne - il Sentimento.
L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello è davvero è un “diverso”, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero”, ovvero qualcuno abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di zona franca, un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Precoce dramma romantico l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed “eccessiva” elaborata da Monteverde, dove anche certe forzature enfatiche di Dvoràk trovano una loro pertinente e salutare collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi.
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