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Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi: risultato nel Rapporto su promozione della lettura

25 marzo 2013, 12:14
Tra le 18 manifestazioni di promozione della lettura più importanti in Italia. Negli ultimi anni il Festival Tuttestorie, giunto alla sua ottava edizione, ha ricevuto numerosi ed importanti premi e riconoscimenti.

Il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi è stato inserito tra le diciotto più importanti manifestazioni letterarie e fiere del libro dal Rapporto sulla promozione della lettura in Italia, curato dall’Associazione Forum del Libro su incarico del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri (www.forumdellibro.org).

Ad oggi nel Paese si contano circa 1.200 manifestazioni culturali l’anno, con circa nove milioni di presenze. Il Rapporto ha quindi individuato diciotto manifestazioni principali e, tra queste, due in Sardegna: il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi di Cagliari ed il Festival Letterario di Gavoi.

Le due iniziative sarde appaiono quindi in buona compagnia perché, nell’elenco delle principali manifestazioni individuate dal Forum del Libro, sono annoverati alcuni tra gli eventi più importanti a livello internazionale, come la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il Festivaletteratura di Mantova ed il Salone Internazionale del Libro di Torino. Nell’elenco sono stati inoltre individuati il Festival della Scienza di Genova, la Milanesiana di Milano, il FestivalFilosofia di Modena, il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, il Festival del Diritto di Piacenza, PordenoneLegge, Più Libri Più Liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria di Roma, il Festival della Mente di Sarzana.

Il Festival Internazionale di Letteratura per Ragazzi “Tuttestorie”, giunto alla sua ottava edizione, ha ricevuto numerosi ed importanti premi e riconoscimenti: la Medaglia del Presidente della Repubblica, nel 2010 il Premio Città del Libro e nel 2009 il Premio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il festival si svolge in Sardegna nel mese di ottobre tra Cagliari e una rete flessibile di biblioteche e scuole di altri comuni dell’isola entrati nel progetto dall’edizione del 2011. Progettato e organizzato dalle tre libraie di Tuttestorie, Cristina Fiori, Manuela Fiori e Claudia Urgu, e presieduto dallo scrittore David Grossman, il festival è realizzato con il contributo di idee e testi dello scrittore Bruno Tognolini.

Il fenomeno dei festival e delle manifestazioni culturali in generale ha avuto, negli ultimi 25 anni, uno sviluppo notevole. Secondo il Rapporto, la maggiore concentrazione dei festival è al Nord: il 50% si svolge nel Nord Est, il 30% nel Nord Ovest, il 13% nel Centro e solo l’8% nel Sud. La maggior parte dei festival si tiene tra la primavera e l’autunno, con un picco nel mese di settembre; mediamente ogni festival prevede 90 eventi, circa 15 al giorno per 5 giorni. Il 60% è gratuito, il 30% fa pagare alcuni eventi, il 10% tutti.

Tali iniziative appaiono, secondo il Forum del Libro, di grande importanza per la diffusione del libro e rappresentano da sempre un canale promozionale fondamentale ed anche una fonte di considerevole indotto economico e interesse turistico.

Il Rapporto del Forum analizzata inoltre i dati nazionali sulla lettura. Nel 2012 solo il 46% degli italiani (51,9% tra le femmine e 39,7% tra i maschi) dichiara di aver letto almeno un libro all’anno: il dato, che pure è di gran lunga inferiore a quello di molti paesi stranieri (legge il 61,4% degli spagnoli, il 70% dei francesi, il 72% degli statunitensi, l’82% dei tedeschi), assume addirittura una connotazione positiva, se confrontato a quello dell’anno precedente. Nel 2011, infatti, la percentuale era del 45,3%, in netto calo rispetto al 2010, anno in cui gli italiani che avevano letto almeno un libro erano stati il 46,8%: in un solo anno si erano persi ben 723mila lettori.

La solidità e le dimensioni del mercato librario italiano sono condizionate dal numero dei lettori e dalle loro abitudini di acquisto. La piramide della lettura poggia su un 54% di italiani che non legge neanche un libro all’anno, su cui si innesta una base molto fragile (20,7% della popolazione) che legge meno di 3 libri all’anno e che è formata non solo da lettori deboli, ma anche da lettori “occasionali” o “intermittenti”, che anno per anno entrano ed escono dal mercato librario, passando poi a un 18,4% di persone che legge 4-11 libri all’anno, fino ad arrivare al vertice della piramide, formata dal 6,3% della popolazione: sono i “lettori forti”, che con gli oltre 12 libri letti nell’arco dell’anno comprano quasi la metà dei libri venduti in Italia (41%) e che praticamente da soli reggono l’industria editoriale nazionale. Un’industria che sforna quasi 64.000 titoli all’anno, di cui circa un quarto è costituito da testi letterari.

Questi dati aiutano a comprendere il motivo di alcune stranezze rilevabili nell’offerta editoriale italiana: nell’arco di quasi un ventennio (1984-2011) si è verificato un notevole incremento nella produzione di titoli, che sono passati da 21.063 a 63.800 (con un incremento del 203%), ma una drastica riduzione delle tirature medie, scese da 6.306 a 3.343 copie per titolo (-48%), col risultato che il numero di copie totali è passato da 133 a 213 milioni, crescendo solo del 60%: un risultato che può essere considerato modesto, se proiettato su un arco temporale così ampio e in presenza di trasformazioni sociali profonde. Evidentemente gli editori hanno provato ad aumentare il numero delle novità in uscita allo scopo di stimolare la domanda e “smuovere” un mercato piuttosto stagnante.

La forte dipendenza dell’editoria italiana dai comportamenti di acquisto dei lettori forti rende ancora più acuta la crisi che attraversa attualmente il settore e che è molto diversa dalle precedenti: infatti, per la prima volta essa si allinea al calo generalizzato dei consumi e tocca anche i lettori più accaniti, i quali finora avevano sempre avuto un comportamento anticiclico, continuando come si è detto ad acquistare e a leggere libri anche quando gli altri consumi si contraevano.

Negli ultimi due anni si è registrato un forte calo di vendite (nel 2011 si sono vendute 1,7 milioni di copie in meno rispetto all’anno precedente e il giro d’affari è diminuito del 3,7%; mentre nei primi nove mesi del 2012 si sono persi altri 4 milioni di copie e un ulteriore 8,7% di fatturato), dovuto in gran parte proprio alla contrazione degli “alto acquirenti” (-20%), che diminuiscono di numero e spendono meno. Da notare anche una riduzione del prezzi medi di oltre il 3% e uno spostamento degli acquisti verso le fasce di prezzo più basse: sono cresciute le vendite solo per i libri con un prezzo di copertina inferiore ai 15 euro o superiore ai 30, per i quali, come per altri beni di lusso, si può pensare che i consumi siano in gran parte anelastici rispetto agli andamenti della congiuntura economica sfavorevole.

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