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Breve storia di Cagliari

2 febbraio 2009, 17:03
Dal neolitico ad oggi.

Parte 3 di 3

DAI SAVOIA A OGGI

Dopo un breve periodo di dominazione austriaca, la Sardegna venne ceduta ai Savoia, tramite il trattato di Londra del 1718. Vittorio Amedeo II di Savoia divenne re di Sardegna, prendendo una terra cristallizzata da secoli di dominazione spagnola. Durante la dominazione piemontese vennero attuate opere urbanistiche che interessarono l'intervento di architetti militari, dato che Cagliari era considerata città fortificata. Si diede comunque ampio spazio anche alle opere architettoniche civili: fu ampliato il Collegio di Santa Croce e ristrutturato Palazzo Viceregio, si intervenne in un nuovo progetto per il colle di Bonaria e furono ristrutturate e rese attive le Saline.

Dopo l'unità d'Italia, Cagliari venne definitivamente tolta dal novero delle Città Fortificate, e questo permise, tramite due piani regolatori redatti da Gaetano Cima, di adattare l'ordito urbano alle esigenze di uno sviluppo che andasse al di là delle antiche cinte murarie dei quartieri storici. A partire dalla legge del 1881, vennero smantellate le cinta murarie di Marina, Villanova e Stampace, e si posero le basi per il nuovo Palazzo Comunale costruito, a partire dal 1899 a ridosso del Porto, in pietra calcarea, seguendo lo stile new-gotic e liberty.

Nel 1886 venne costruito il Mercato Civico di Largo Carlo Felice, demolito nel 1957, al centro del quale troneggia la Statua di Carlo Felice. Via Roma venne trasformata in un salotto con vista a mare per la costruzione dei portici e dei bei palazzi, frequentati dai Cagliaritani per trovare ristoro nelle serate. Nacque anche il Bastione di Sant Remy, che con la sua passeggiata coperta e il terrapieno fu a lungo luogo di ritrovo per la società cittadina. Prima della seconda guerra la città era sede anche di una vita culturale molto attiva grazie anche a due teatri all'avanguardia: il Civico, distrutto dai bombardamenti, e il Politeama Margherita, che sorgeva dove odiernamente si trova l'omonimo Hotel.

La risurrezione di Cagliari dopo la seconda guerra, e soprattutto dopo i bombardamenti del 1943, ha il sapore di riscatto e d'orgoglio. Non solo rinacque la vecchia Cagliari ma si espanse, ospitando tanta gente che dai paesi, non solo vicini, si trasferiva nella città per trovare lavoro e instaurare nuove attività economiche: è questo il caso di tante trattorie e ristoranti sorti nelle strade dietro via Roma.

La città in cui tutti si conoscevano è divenuta metropoli, basti pensare che il 50% delle case sono state edificate tra 1951 e il 1971. Sono sorti nuovi quartieri lungo le direttrici di Via Dante, viale Diaz e via Is Mirrionis. La forte espansione residenziale e commerciale hanno dato una fisionomia nuova ma ancora non comprensibile totalmente perché non si è giunti a una attuazione chiara del progetto urbanistico.

Osservando Cagliari dal mare, rimane tuttavia la suggestione di entrare all'interno di una città scenografica, facile da vedere per l'immediatezza dei panorami, e molteplice nel continuo variare dei punti di vista. Il sapore africano delle palme e del giallo calcareo viene stemperato da un architettura marcatamente occidentale, proprio il connubio di caratteri così distanti, rende la città unica nella sua molteplicità.

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