Che volto hanno e che cosa fanno i cooperanti sardi sparsi per il mondo? E quale posto, grazie a loro, può essere ricoperto dall’Isola nello scacchiere internazionale del Terzo Settore? Per cercare di rispondere a questi interrogativi Ipsia Sardegna organizza il seminario dal titolo “Il ruolo della Sardegna nella cooperazione internazionale e nella cooperazione decentrata”, in programma per venerdì 22 febbraio, a partire dalle 09.30, nell’Aula magna della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari, in viale Sant’Ignazio 78.
L’incontro sarà l’occasione per presentare i risultati di una ricerca, cofinanziata dalla Fondazione Banco di Sardegna, con la quale Ipsia Sardegna ha approfondito il ruolo dell’Isola nel settore della cooperazione. Un campo in cui sono impegnati attualmente almeno 20 operatori sardi che ogni giorno portano a casa grandi risultati ma purtroppo (si veda il caso di Rossella Urru) salgono agli onori delle cronache solo al verificarsi di fatti drammatici. La ricerca parte dal racconto di questi professionisti – più della metà sono donne tra i 30 e i 45 anni e lavorano tra l’Africa e l’America latina – e cerca di valutare le opportunità di sviluppo che ancora esistono per il Terzo Settore, nonostante il forte ridimensionamento dei finanziamenti.
Al seminario interverranno Benedetta Iannelli, responsabile di Ipsia Sardegna e curatrice della ricerca, Concetta Amato, responsabile del Settore Cooperazione internazionale della Regione Sardegna, Angela Quaquero, presidente ad interim della Provincia di Cagliari, Mauro Montalbetti, vice-presidente di Ipsia Nazionale, e Mauro Carta, presidente provinciale Acli di Cagliari. È prevista la partecipazione di alcuni cooperanti coinvolti nella ricerca. Coordinerà i lavori Aide Esu, docente di Sociologia della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari.
Nessun commento