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Cagliari-Elmas, i low cost fanno boom di passeggeri

Autore: Federica Cuncu,
20 febbraio 2013, 18:01
“Sardegna in Volo” analizza i dati relativi al 2012 sul traffico aereo cagliaritano.

Il boom di traffico aereo relativo agli ultimi 12 anni in arrivo e in partenza da Cagliari è stato consistente: si è passati dai poco più di 2 milioni del 2000 agli oltre 3,5 milioni del 2012 con un incremento del 523% per i trasferimenti internazionali.  Questa crescita è dovuta essenzialmente all'introduzione di rotte low cost che negli ultimi anni stanno permettendo alla città di ampliare i propri collegamenti con numerose città italiane ed europee con la possibilità di volare a basso prezzo. La prima è stata EasyJet che nel 2004 ha collegato il capoluogo sardo con Londra Luton (per passare nel 2010 a Londra Stansted).  Fu poi la volta della HLX (divenuta poi TUIfly), per effettuare collegamenti con le città tedesche di Monaco, Stoccarda e Colonia, rotte poi chiuse nel 2010. Infine nel 2007 è la volta poi dell'insediamento della base Ryanair a Cagliari, che grazie al collegamento con 12 città italiane e 14 rotte europee è diventata la compagnia aerea più scelta dai sardi. 

A dicembre, sono state inaugurate due nuove tratte Ryanair che dai 1° aprile si aggiungeranno a quelle estive di Edimburgo e Norimberga. Le due nuove destinazioni sono Olso Rugge, a 50 km dalla capitale norvegese e Kaunas, seconda città della Lituania. Matteo Papaluca, responsabile marketing di Ryanair, nella conferenza stampa dello scorso dicembre all'aeroporto di Cagliari-Elmas tenuta in occasione dell'inaugurazione delle nuove destinazioni, sottolineò che “da quando Ryanair è arrivata a Cagliari nel gennaio 2007 è cresciuta fino a operare 26 rotte e trasporterà oltre 1,5 milioni di passeggeri da e per Cagliari nel 2013, sostenendo più di 1.500 posti di lavoro in loco".

“Sardegna in volo" (www.sardegnainvolo.com)  , è sito internet specializzato nella divulgazione e nell'analisi del mercato aeronautico che nasce nel 2008 e si occupa di esaminare la realtà aerea di Cagliari (dal 2010 si occupa anche degli aeroporti di Alghero e Olbia). 
Nel dicembre 2012 si è svolto il primo rapporto annuale sullo stato del trasporto aereo in Sardegna. 400 persone hanno risposto a questioni riguardanti il volume di traffico dei passeggeri in arrivo e in partenza dall'isola, lo stato dei principali aeroporti, il sistema della Continuità Territoriale, l'istituzione della Tariffa Unica e agli strumenti adottati dalle istituzioni per favorire la mobilità aerea. È emerso che i viaggiatori mostrano un drastico cambiamento rispetto al passato. Dai dati forniti dall'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) sono emerse chiaramente le patologie di cui soffre il sistema turistico sardo. Giuseppe Bassi, fondatore di “Sardegna in volo” e redattore del rapporto, analizza che  il 68% per votanti dà un giudizio negativo all'operato della Regione Sardegna per quanto riguarda le politiche in materia di trasporti, il 79% boccia l'istituzione della Tariffa Unica per residenti e non residenti e  ha spiegato che “i viaggiatori affollano il territorio isolano solo nei mesi estivi mentre, per mancanza di collegamenti e per un vuoto di programmazione strutturale, durante tutto l'anno si assiste a un calo vertiginoso delle presenze”.

E continua: “La Regione Sardegna ha il compito non facile di scrivere un nuovo bando di Continuità Territoriale che garantisca anche la libera concorrenza tra tutte le compagni aeree. Inoltre le società di gestione aeroportuale devono cercare di attrarre sempre più vettori e stimolare l'attivazione di nuove rotte mentre i Comuni e le Province dovrebbero far rete ed elaborare proposte turistiche per tutto l'anno".

Negli aeroporti di Alghero e Olbia il discorso è differente. Nel primo, grazie all'inserimento dello scalo tra quelli serviti dalla Continuità Territoriale e dall'apertura della seconda base sarda di Ryanair (nel 2008 dopo quella di Elmas), i passeggerei sono raddoppiati: da 650 mila del 2000 a 1,5 milioni del 2012. Olbia invece è l'aeroporto che più risente della stagionalità, con un'intensa attività nei mesi da giugno a settembre (il 90% dei voli da e verso l'estero è concentrato durante l'estate) e un sostanziale stallo per il resto dell'anno.

 

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