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La Giornata della Memoria: “Il falsario italiano di Schindler” al Teatro Massimo

22 gennaio 2013, 18:09
Presentazione e letture dal libro di Marco Ansaldo con la presenza dell’autore

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LA GIORNATA DELLA MEMORIA
“Il falsario italiano di Schindler” i segreti dell’ultimo archivio nazista

TEATRO MASSIMO
27 GENNAIO 2013 ore 16.00

Il Teatro Stabile della Sardegna, nella Giornata della Memoria, porta in scena la lettura di alcuni brani tratti dal libro “Il falsario italiano di Schindler” di Marco Ansaldo, firma nota del quotidiano La Repubblica e primo italiano ad essersi addentrato negli archivi definitivi dell’Olocausto, che solo nel 2007 la Germania ha finalmente deciso di togliere i sigilli e aprire al pubblico.

Da questa avventura Ansaldo ha tratto una serie di storie emblematiche a volte sorprendenti.

Incontreremo, quindi, tra le altre, la storia di Schulim Vogelmann, l’unico ebreo proveniente dall’Italia della celebre Schindler’s List, l’eroico industriale tedesco immortalato dal regista Spielberg nell’omonimo film. Conosceremo anche la vera responsabile della compilazione della famosa lista, Mimi Reinhardt, che non appare nel film, ancora vivente e orgogliosa di aver battuto a macchina di persona i 1117 nomi di quella lista. Così come vive ancora Imre Kertész, lo scrittore ungherese premio Nobel per la letteratura nel 2002, che si salvò perché, non si sa come, fu creduto morto.

Le diverse testimonianze scelte, costituiscono solo un piccolo omaggio per rinnovare il ricordo di una tragedia umana senza confronti

“Il falsario italiano di Schindler”

Presentazione e letture dal libro di Marco Ansaldo con la presenza dell’autore.

con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Isella Orchis, Marco Spiga

coordinamento di Rosalba Ziccheddu

a seguire  l'autore Marco Ansaldo firmera' il suo libro nel foyer del teatro

Ventisei chilometri di scaffali, oltre trenta milioni di fascicoli, mappe, disegni, grafici, quaderni, liste, effetti personali, fotografie: le stanze segrete dell'ex caserma delle Ss di Bad Arolsen custodiscono l'archivio definitivo dell'Olocausto, il registro più completo dell'ossessione nazista di documentare e catalogare ogni singolo aspetto dello sterminio. Un inferno di carta. Perché delle loro vittime gli aguzzini annotavano tutto, in bella calligrafia e su appositi moduli: i particolari agghiaccianti delle loro reazioni agli esperimenti scientifici e alle ispezioni, le inclinazioni sessuali, i comportamenti durante gli interrogatori e le torture, la composizione del rancio, i trasferimenti, gli orari dei decessi fino nel dettaglio dei minuti. Solo nel 2007, a più di sessant'anni dalla fine della guerra, e dopo un estenuante braccio di ferro diplomatico tra gli undici Paesi firmatari di un accordo sull'archivio, la Germania ha finalmente deciso di togliere i sigilli e di aprirlo al pubblico


Marco Ansaldo lavora per “Repubblica” dal 1987. Vaticanista e inviato speciale per la politica estera.Scrive anche per “l’Espresso”, “D” e “il Venerdì” Dal 1988 tiene corsi di Giornalismo estero alla LUISS e alla Sapienza di Roma.
Tra gli altri libri ha scritto con Yasemin Taskin “Uccidete il Papa. La verità sull’attentato a Giovanni Paolo II” (Rizzoli 2011).

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