Sant'Antioco, città sulcitana fondata dai fenici, ha ospitato la presentazione in anteprima dell'ultimo film di Salvatore Sardu "Tuvixeddu, il ritorno di Tanit". La proiezione, preceduta dall'introduzione del sindaco Mario Corongiu e dell'archeologo e docente dell’Università di Sassari Piero Bartoloni si è tenuta, alla presenza dell’autore, mercoledì 11 luglio presso la Sala del Consiglio comunale.
L'opera che segue i numerosi film archeologici dedicati alla Sardegna e a Cagliari, descrive un minuscolo lembo del territorio cagliaritano il Colle di Tuvixeddu, piccolo ma di assoluta importanza perchè rappresenta la culla della città o meglio come lo definirebbe Alfonso Stiglitz il "sito identitario" dei cagliaritani.
Attualmente Tuvixeddu è il sito archeologico più grande dell'Isola, con una storia antichissima che risale a 5.000 anni fa quando si insediarono i primi abitatori delle grotticelle naturali. Successivamente, con l'arrivo dei fenici che realizzarono nel calcare centinaia di tombe, tuttora in gran parte visibili, divenenne luogo di sepoltura. Anche i Romani lo utilizzarono per i loro morti, modificando le tombe fenicie o erigendone altre più monumentali, come la Grotta delle Vipere.
Negli anni il colle ha subito diverse minacce, è stato dapprima utilizzato come cava e poi ha rischiato di sparire sotto il cemento di alti palazzoni, scuole, conventi e persino parcheggi. Oggi il pericolo sembra scampato, infatti, grazie alla sensibilità dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e dell'amministrazione comunale il colle è divenuto un parco.
Le riprese di Salvatore Sardu, come pure il testo e la regia del film, comprendono anche un lungo tour, che da Venezia, approda a Sant’Antioco, a Sirai, a Nora e Tharros, per chiarire e raccontare la vita e i costumi del popolo fenicio.
La presentazione a Cagliari si svolgerà in autunno ma per chi fosse curioso di vedere un'anteprima è possibile scaricare alcuni spezzoni del film dal canale di Salvatore Sardu su youtube.
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