Eventi

Le Stive e gli abissi. L'archeologia e i mari della Sardegna

Autore: Laura Marrocu,
11 luglio 2012, 09:44
In mostra a Cagliari al centro Comunale d'Arte e Cultura “il Ghetto”. Sino al 30 Settembre 2012

“Le stive e gli abissi”, in mostra al Ghetto è prorogata sino al 30 Settembre.
L' esposizione presenta suggestivi reperti archeologici rinvenuti nei fondali marini della provincia di Cagliari e Oristano e offre, attraverso un suggestivo percorso interattivo, numerosi materiali e reperti sin ora custoditi nei fondali dei nostri mari e portati alla fruizione del pubblico  grazie a ritrovamenti e studi archeologici in continuo movimento e frutto di vent'anni di ricerche.
Oltre 350 i reperti esposti che il nostro mare ha custodito per secoli e che si fanno testimoni del mondo fenicio, cartaginese bizantino e romano.
La mostra archeologica si dispiega attraverso due prospettive: quella inerente i ritrovamenti veri e propri e quella relativa all'archeologia sperimentale, in quest'ultima di notevole interesse è la ricostruzione reale di una nave merci romana del I e II secolo d.C. e di una piroga ricostruita sulla base di una piroga neolitica monossile; inoltre, un elemento dell'esposizione degno di nota è la presenza di un percorso interpretativo per non vedenti e ipovedenti.
Di particolare interesse è la Testa di Satiro: un capo dai tratti africani prova del fatto che “Le Stive e gli Abissi” non presenta solo anfore ma anche  lucerne, teste, brocche, monete, ancore.
I reperti in mostra al Ghetto provengono da 15 siti dell'area marina tra Cagliari e Oristano tra i quali quello di Santa Giusta -sede del ritrovamento della testa di satiro e che presenta una similitudine archeologica con il sito di Santa Gilla, dove sono state ritrovate terre cotte risalenti all'età punica-, quello dei mari navigati da fenici, punici e romani nei pressi di Cabras, Sant'Elia, Poetto quale sede di ritrovamento di un vascello riconducibile forse a navi francesi presenti nelle coste cagliaritane durante l'assedio del 1793, inoltre sono presenti materiali provenienti da Teulada, Gonnesa (sede di reperti di varie epoche dal III secolo a. C. al XVII secolo d. C.) San Vero Milis, e Marceddì.
La mostra, curata e ideata dal Consorzio Camù e dalla associazione no-profit WhiteRocksBay rappresenta il frutto della sinergia inter istuzionale creata dalla collaborazione tra Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari e Oristano, il Comune di Cagliari e Università di Cagliari.

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