Con una lettera indirizzata al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il Presidente del Consiglio Comunale di Cagliari Goffredo Depau, presenta l'opportunità di sensibilizzare i cittadini a destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), al Comune. L'importanza di una tale iniziativa consiste non solo nelle risorse finanziarie che potrebbero derivarne, ma dalla spinta a valorizzare il senso di appartenenza dei cittadini alla comunità.

Caro Sindaco,
Come ben sai, i contribuenti italiani possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef per finalità di interesse sociale scegliendo uno degli enti che possono accedere al beneficio (associazioni, onlus, fondazioni etc.) o direttamente il proprio Comune.
Il fatto che quest’ultima possibilità sia stata poco utilizzata in passato - ma nonostante ciò l’anno scorso ci ha fatto incassare circa € 35.000 - mi induce a rivolgermi a Te perché credo che, in questo momento, sarebbe di straordinaria importanza proporre ai Cagliaritani specifici progetti sociali da finanziare attraverso lo strumento del 5 per mille, cosa che non comporterebbe, ovviamente, alcun incremento tributario.
Mi preme sottolineare questo aspetto perché, come è noto, si parla di una IMU bis come nuova imposta di scopo… evidentemente non c’è la piena consapevolezza del disagio sociale che colpisce le nostre città e dei gravi rischi per la coesione sociale se si continua a colpire così pesantemente le condizioni di vita dei ceti popolari e del ceto medio.
Penso a progetti concreti che abbiano caratteristiche di immediata realizzabilità, per i quali possa determinarsi una sorta di bilancio specifico, trasparente, dove sia immediatamente riscontrabile da un lato l’importo versato come 5 per mille, dall’altro i costi dettagliati per la realizzazione  del progetto.
L’importanza di una tale iniziativa consiste non solo nelle risorse finanziarie che potrebbero derivarne, ma dalla spinta a valorizzare il senso di appartenenza dei cittadini alla nostra comunità, che è alla base del senso civico e del rispetto delle regole del convivere civile.
Collegare, infatti, una specifica entrata - in questo caso il 5 per mille - ad una specifica finalità, potrebbe aprire la strada a processi di rendicontazione dell’attività svolta e di bilancio partecipativo di grandissima rilevanza.
Conosco l’obiezione di alcuni secondo i quali vi è il rischio, in questo modo, di penalizzare l’attività di importanti associazioni di volontariato che contano sul 5 per mille per finanziarie le proprie meritorie iniziative sociali, sanitarie etc.
Ritengo molta serie queste considerazioni e mi auguro che le associazioni possano accedere al 5 per mille in misura rilevante per finanziare i propri progetti.
Faccio presente, però, due aspetti: innanzitutto che ampliare l’offerta è un fatto sempre positivo e che la stragrande maggioranza dei cittadini non dà alcuna indicazione per l’utilizzo del 5 per mille; secondariamente che il nostro Comune non può abdicare al proprio ruolo, se vuole mantenere la rappresentanza delle esigenze, dei disagi, della voglia di futuro  dei nostri concittadini.
Caro Sindaco, converrai con me che nel momento in cui viene fortemente messo in discussione lo stesso Welfare - vero e proprio elemento costitutivo della cultura europea - nuove strade debbano essere percorse. So bene che le problematiche che ho posto sono complesse e richiedono i necessari tempi di approfondimento; ritengo, però, che una prima sperimentazione possa essere avviata a partire dalla dichiarazione dei redditi 2012, attraverso una adeguata pubblicità delle possibilità offerte dalla legge e dichiarando da subito le finalità sociali alle quali destinare il 5 per mille.

Ti saluto cordialmente,

  Goffredo Depau