Ultimo appuntamento, martedì (27 dicembre) a Cagliari, con la trentesima edizione del festival Spaziomusica, che per il gran finale si allontana dai suoi territori più consueti, quelli della musica contemporanea, per aprirsi al jazz. A tenere banco, a partire dalle ore 21 (e con ingresso gratuito) nella Cripta di San Domenico, saranno infatti i "Sacred Concerts" di Duke Ellington: un’opera pienamente collocabile tra i grandi capolavori sinfonico - corali del Novecento, qui nell'esecuzione dell'Orchestra Jazz della Sardegna e della Polifonica Santa Cecilia di Sassari diretta da Gabriele Verdinelli, con la partecipazione di una delle più interessanti cantanti nel panorama nazionale, Marta Raviglia, e la direzione di un jazzista del calibro di Bruno Tommaso.
Coprodotto dall'ABNO (Associazione Blue Note Orchestra) e dall'Associazione Polifonica Santa. Cecilia, il progetto trae spunto dai tre concerti di musica sacra su cui Duke Ellington lavorò tra il 1962 e il 1973, l'anno in cui morì (il terzo "Sacred Concert" uscì appena sei mesi prima della sua scomparsa), e che rappresentano una sorta di testamento spirituale e artistico dell'autore. La presenza di tutti gli stili storici del jazz, dalle radici spiritual alle innovazioni dell'avant-garde degli anni Sessanta, costituisce infatti un interessante compendio della sfaccettata personalità del leggendario compositore, pianista e direttore d'orchestra afroamericano. Duke Ellington non lasciò una versione definitiva o una partitura completa dei suoi "Sacred Concerts": quella proposta dell'Orchestra Jazz della Sardegna e della Polifonica Santa Cecilia si basa sulla selezione ricostruita e arrangiata nel 1993 da John Hoybye e Peder Pedersen sugli scritti e gli ultimi concerti ellingotniani, con una scrittura corale più elaborata e impegnativa rispetto alle prime esecuzioni.
Completa la scaletta della serata il "Do Diesis Requiem" del compositore sassarese Stefano Garau (classe 1961), basato su alcune parti della Missa pro defunctis.
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