Seicentocinquanta mila morti, un milione di feriti e oltre seicento mila dispersi. Fu questo il tragico bilancio che siglò la fine della Prima Guerra Mondiale. Un ingente sacrificio umano che portò solo il 4 Novembre 1918, esattamente novanta anni fa, alla firma dell’armistizio tra Italia e Impero Austro-Ungarico, suo acerrimo nemico che alla fine fu costretto a dichiarare la resa ponendo fine a tale massacro e completando il lungo e frastagliato processo di unificazione del territorio nazionale.
E’ difficile immaginare quali indicibili sofferenze abbiano accompagnato i nostri soldati durante le battaglie in trincea. Niente e nessuno potrà mai giustificare il male che quei giovani delle Forze Armate hanno coraggiosamente subito in nome di ideali veri e giusti che l’Italia ha sempre difeso anche se a caro prezzo. Ma queste vite non sono cadute invano, per il 90° anniversario della Vittoria, la ricorrenza della Festa dell’ Unità e la Giornata delle Forze Armate è opportuno ricordare le gesta di tutti gli eroi che combatterono portando addosso i segni delle ferite sofferte in battaglia e che alla fine caddero in nome della giustizia e della libertà, portatori di un giuramento prestato all’Italia e agli Italiani.
Oggi come ieri il valore di quel giuramento è rimasto immutato nel tempo, per questo per quest’anno e da quest’anno in tutte le regioni italiane si celebrerà attraverso vari eventi il profondo legame che lega la collettività nazionale alle Forze Armate, perché il 4 Novembre è dedicato anche a loro.
Le Forze Armate si sono evolute di pari passo con lo sviluppo della società italiana, attraverso drammatiche difficoltà e notevole impegno, e sono oggi fedele ed orgogliosa espressione dell’ Italia intera. Sono sempre in prima linea quando c’è bisogno di aiutare in maniera concreta i singoli cittadini ma anche intere collettività che vivono in situazioni di grave disagio sociale, colpite dalle guerre, da disastri naturali o da situazioni politico-diplomatiche difficili. Interi popoli che, come noi, non hanno la fortuna di vivere in un paese democratico ma che, come noi, hanno il diritto alla libertà, alla democrazia e ad una vita dignitosa.
E questo le nostre Forze Armate svolgono con passione e coraggio, talvolta sacrificando i propri affetti e la loro amata terra. Un costante impegno costruito su basi solide, come la professionalità e la dedizione per l’Arma, la disciplina e il senso del dovere, il tutto condito dal forte senso di appartenenza alla patria che trovano origine in una storia lunga e gloriosa condotta, spesso, sino all’ estremo sacrificio.
Silenziosamente essi operano quotidianamente su tutto il territorio nazionale -e non - grazie anche alle tecnologie tipiche di un efficiente società moderna come la nostra dove tradizione e innovazione si fondono per realizzare uno strumento militare pienamente integrato a livello interforze e tecnologicamente al passo coi tempi.
Sono migliaia gli uomini e le donne che costituiscono questo grande “esercito dei buoni” impegnati in missioni complesse e rischiose con un unico fine: perseguire la pace e la sicurezza.
Nel territorio nazionale, oltre alle misure adottate per garantire la sicurezza di tutta la collettività, la difesa dello Stato e la salvaguardia delle libere istituzioni, le Forze Armate hanno via-via mutato i loro compiti in quanto si sono adeguate al contesto geo-strategico mondiale e di conseguenza alle nuove situazioni da affrontare che caratterizzano una società sempre più allargata e globalizzata.
L’ integrazione multinazionale ha, infatti, richiesto uno sforzo aggiuntivo da parte degli uomini delle Forze Armate e un organizzazione nuova che ha dato luce alle innumerevoli iniziative svolte per incentivare nel cittadino il senso di civile convivenza che si concretizzano in operazioni dette “Strade Sicure” e “Anti-immigrazione clandestina” alle quali si sono da poco tempo aggiunte quelle rivolte all’ emergenza rifiuti, recentemente concluse e con lodevole successo.
Ma è agli occhi di tutti che oggi le Forze Armate sono fortemente impegnate anche al di fuori dei nostri confini in numerose operazioni umanitarie e di supporto alla pace condotte e guidate anche da importanti organizzazioni internazionali di riferimento quali l’ ONU, la NATO e l’Unione Europea.
L’ impegno richiesto vede coinvolti i militari dell’ Esercito, della Marina, dell’ Aeronautica e dei Carabinieri in zone d’incerta stabilità socio-economica come il Libano, Bosnia, Kossovo, Afghanistan, Ciad, Gaza, Sinai e in molti altri Paesi del mondo.
In aggiunta alle missioni internazionali, continuano a contribuire alla sicurezza generale di tutto il nostro Paese a livello territoriale ma anche marittimo e aereo.
Di fronte a tutto ciò non possiamo che essere riconoscenti nei loro confronti e unirci a loro in questa occasione di festa che più di ogni altra cosa vuole essere un occasione di unione attorno ai valori che tengono in piedi un Paese bello come il nostro e un saluto a tutti quegli eroi che senz’altro parteciperanno a loro modo al rinnovo del profondo legame tra realtà militare e civile.
Segue il discorso del Sindaco di Cagliari Emilio Floris.
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