Solo una settimana fa a Pirri, in un Convegno organizzato dall’Associazione di categoria Domu&Posada in collaborazione con il Comune di Cagliari, gli esperti del settore avevano emesso la diagnosi sulle condizioni di salute del sistema extralberghiero. Il “bollettino medico” parla di una realtà forte nei numeri (1818 Bed and breakfast, 120 Affittacamere, 5 Alberghi diffusi) e debole nella capacità di far gioco di squadra e rappresentare la tradizione del territorio. A distanza di pochi giorni, in un altro incontro organizzato dalla stessa Associazione nella Biblioteca regionale di Viale Trieste, i relatori hanno suggerito la terapia per rafforzare le strutture e competere con il mondo alberghiero. La ricetta, ripetuta in tutti gli interventi, è quella dell’ospitalità ripiena di saperi e sapori di Sardegna. “In una fascia sempre più ampia di turisti, sta emergendo l’esigenza di conoscere le tradizioni del territorio. I proprietari delle strutture ricetti ve devono saperle trasmettere”, afferma Gerolamo Solina, dirigente del Comune di Cagliari, che spiega: “per trasferire il sapere si può fare ricorso all’arredamento, a quadri, tappeti, ceramiche, immagini, libri, video, ma soprattutto alla preparazione personale del gestore”. Da un sondaggio effettuato nell’Isola da Domu&Posada, in collaborazione con il Servizio Lingua e Cultura Sarda della Regione, risulta che la caratterizzazione è curata soprattutto nella parte centrale e settentrionale della Sardegna .
Il messaggio forte e diretto alla platea arriva da Ugo Masala, Presidente dell’Associazione Sarda Operatori Piccole Strutture Ricettive: ”Non bisogna essere presuntuosi, c’è sempre da imparare. Per caratterizzare una struttura non basta un mobiletto intagliato o un’immaginetta. Bisogna puntare sulla formazione mirata”. L’altro lungo passo da fare, sottolinea Masala è “la creazione di una forte associazione regionale e di un grande circuito di qualità”. Andrea Caruso, Presidente di Domu&Posada, appoggia le parole di Masala e rilancia: ”Siamo più forti se condividiamo le nostre esperienze”. Sull’identità culturale delle strutture extralberghiere insiste anche Paolo Pillonca, giornalista, scrittore e profondo conoscitore degli usi e costumi sardi “ Molti turisti non si accontentano più solo di spiagge e mare, vogliono sapere, sono curiosi di mille cose. Oggi, il responsabile di un B&B deve essere in grado ad esempio non solo di spiegare all’ospite la storia del nuraghe presente nei dintorni, ma anche eventualmente di guidarlo”. In poche parole, “bisogna credere in quello che si fa e riuscire a trasmettere emozioni”.
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