Il pareggio di domenica scorsa contro il Brescia ha lasciato l'amaro in bocca sia perché è maturato in un momento in cui il Cagliari sembrava aver mollato la presa, sia perché i rossoblù hanno avuto in almeno due nitide occasioni, la possibilità di chiudere l'incontro portandosi sul due a zero dopo l'iniziala vantaggio di Cossu.

Caracciolo ha rovinato la domenica che sarebbe potuta essere di festa per i tifosi isolani, rammaricati per aver dovuto dire addio ai sogni europei. C'è, però, da onorare fino in fondo un campionato che, a seconda del piazzamento, può comunque essere considerato più che positivo. La salvezza, conquistata aritmeticamente a Genova, era già stata messa in cassaforte con largo anticipo e per questo sembrava legittimo poter puntare a qualcosa di meglio.

Discorso rimandato alla prossima stagione, anche se, a sentire i protagonisti, non è certo arrivato il momento di tirare i remi in barca. Mancano ancora sei giornate e i diciotto punti a disposizione potrebbero cambiare di parecchio l'attuale graduatorie. Il Cagliari non si accontenta e se è vero che arrivare all'ultimo posto utile per l'Europa League è ormai un'utopia, si può correre per centrare l'ottava piazza, che rappresenterebbe una seconda vittoria dopo aver tagliato il primo traguardo della salvezza.

Fiorentina e Palermo, che contendono questo piazzamento ai rossoblù, sembrano essere ormai sulle gambe e, non avendo più nulla da chiedere ad un campionato oltremodo deludente, potrebbero essere beffate proprio dal Cagliari che non vuole fermarsi. Ogni punto, ogni posizione in classifica, sarà tanto di guadagnato per la banda di Roberto Donadoni che vuole gettare le basi per un prossimo campionato ad alti livelli.

Si comincia su un campo infuocato come quello di Lecce, con i padroni di casa che cercheranno punti indispensabili per guadagnare la permanenza in A, ma il Cagliari non farà sconti a nessuno. Ancora out Nenè, alle prese con i postumi della distorsione alla caviglia sinistra rimediata a Bologna, il tecnico cagliaritano avrà solo l'imbarazzo della scelta nell'allestire la formazione titolare che dovrà uscire indenne dallo stadio di Via Del Mare.