Via libera dalla Giunta regionale alla proposta di riduzione del numero dei consiglieri regionali. La modifica dell’articolo 16 dello Statuto speciale della Sardegna, su iniziativa dell’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Mario Floris, prevede di portare a 60, rispetto agli attuali 80, i rappresentanti eletti nella massima assemblea sarda.
“E’ una prima indicazione concreta – ha commentato il presidente Ugo Cappellacci - che rientra nel più ampio e complesso dibattito sulle riforme e sulla questione della riduzione dei rappresentanti elettivi. La riduzione dei componenti dell’Assemblea comporterebbe un riequilibrio proporzionale tra il numero degli eletti e la popolazione, una maggiore snellezza dell’assemblea legislativa e un significativo contenimento della spesa pubblica”. La proposta di riforma rappresenta, innanzitutto, un primo passo verso la razionalizzazione della composizione del Consiglio regionale il cui funzionamento è spesso appesantito dall’eccessivo numero di consiglieri che causa rallentamenti nei lavori e difficoltà nella corretta gestione dei processi decisionali. In secondo luogo, la riduzione favorirebbe una migliore organizzazione dell’assemblea e dei suoi organi interni, determinando significative ricadute in termini di efficacia ed efficienza dell’azione dell’intero apparato. Inoltre, l’intervento riavvicinerebbe la Sardegna alle altre regioni con un numero di abitanti più o meno corrispondente (per es.: Abruzzo, Liguria e Marche i cui Consigli regionali sono composti, rispettivamente, da 40, 50 e 42 membri), portando il rapporto tra consiglieri e popolazione da quello attuale di uno ogni ventimila abitanti circa a quello, più congruo, di uno ogni ventottomila.
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