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La vita in versi Cavalcata poetica attraverso i secoli

17 novembre 2010, 08:32
Franco Graziosi al Minimax Cagliari dal 17 al 28 novembre 2010.

La vita in versi. Cavalcata poetica attraverso i secoli
drammaturgia e regia di Franco Graziosi
con Paolo Meloni, Mariagrazia Sughi, Luigi Tontoranelli
e, tra i giovani attori che hanno partecipato al laboratorio I ritorni, Michela Atzeni
TEATRO MASSIMO - Minimax
via De Magistris 12 – Cagliari
dal 17 al 28 novembre

Ritorna in scena da mercoledì 17 fino a domenica 28 novembre al Minimax - il ridotto del Teatro Massimo di Cagliari, il recital “La vita in versi”, curato da Franco Graziosi. La produzione del Teatro Stabile della Sardegna vedrà in scena Michela Atzeni, Paolo Meloni, Mariagrazia Sughi, Luigi Tontoranelli. Due serate speciali accompagneranno le repliche del viaggio intorno alla poesia diretto da Graziosi. Si tratta della “Serata d’onore di Franco Graziosi” del 20 novembre e la “Serata dei poeti anonimi” fissata per sabato 27. L’appuntamento di sabato prossimo sarà un “a solo” dell’attore, un omaggio alla sua maestria, sarà un privilegio unico offerto al pubblico degli abbonati alla stagione del Teatro Stabile della Sardegna. Il 27, invece, le porte del Minimax si apriranno ai poeti per “La serata dei poeti anonimi” che avrà inizio, alle 22, subito dopo lo spettacolo “La vita in versi” delle 21. A partire da mercoledì 17 chi acquisterà il biglietto per una delle repliche dello spettacolo potrà lasciare alla biglietteria in una busta chiusa i suoi versi. Questo darà diritto allo spettatore-poeta di pagare il biglietto 3 euro (anziché 20). Non solo: il poeta avrà diritto a un biglietto scontato (10 euro) per un accompagnatore. Durante “La serata dei poeti anonimi” le poesie consegnate alla cassa verranno lette dagli attori del Teatro Stabile della Sardegna.

Lo spettacolo
Se la Nazione italiana ha un secolo e mezzo di vita, la sua Poesia è nata mille anni fa. E' proprio merito dei poeti se dal rozzo latino parlato dalla plebe nei secoli precedenti l'anno Mille, fiorirà nella penisola un lingua comune a tutte le genti italiche. Lo spettacolo, nuova produzione del Teatro Stabile della Sardegna, sarà un viaggio condotto con sapiente passione da Franco Graziosi in mille anni di poesia alla ricerca delle radici della nostra lingua. Alla musicalità tutta straordinaria dei versi si intreccerà il racconto della vita dei poeti, in una cavalcata storica appassionante e densa di temi religiosi, teologici, spirituali e politici. Da Jacopone da Todi a Dante Alighieri, da Petrarca a Foscolo a Manzoni, fino ad arrivare alla grande stagione poetica novecentesca di Campana, Montale, Ungaretti, Caproni, Giudici, la parola poetica, con i suoi ritmi sempre diversi, le sue cesure, i suoi accenti, ci farà capire tutta la straordinaria ricchezza espressiva della nostra lingua.
Note di regia
«Perché versi e non prosa? Siamo gente di teatro, la nostra materia è la scrittura drammaturgica. Ma la ragione c'è, ed è nel particolare rapporto che lega l'una all'altra, la prosa e la poesia. La scrittura poetica, il verso, offre alla prosa interessanti soluzioni espressive. L'attore di prosa si impegna in una ricerca psicologica suggerita dalla sua personale esperienza, ma è un lavoro che non sembra curare il valore intimo della parola, l'espressione imprevedibile che nasce dal pensiero che la governa: il "gioco" del teatro è tutto qui. Il nostro "gioco" deve eccitare la fantasia, liberare improvvisazione e imprevedibilità. Quali "attrezzi" possono, dunque, essere utili al nostro mestiere di teatranti, e dove cercarli?
Non ho mai dimenticato il Maestro Mario Pelosini, pisano, insegnante di dizione in versi, il primo anno in Accademia; il suo modo di affrontare la scrittura poetica, il verso, le tecniche suggerite da questa espressione: i ritmi, gli accenti, le cesure. Una incisività che, come scolpisce le immagini nella poesia, così può fare nella prosa, scomponendo il testo teatrale in una scrittura "versificata", tale da rendere possibile la ricerca di quegli "attrezzi", che restituiranno incisività alle immagini, libereranno la fantasia e consentiranno di ritrovare quel "gioco". Ricordiamo sempre che rappresentare non significa fotografare la verità della vita, ma intuizione poetica di "una" verità.
Perché questi poeti, perché queste poesie e non altre? Dico subito che non c'è stato "metodo". Da sessanta anni, accanto alla mia primaria occupazione di attore di prosa, ho sempre avuto una particolare attenzione per la poesia. Lentamente, giorno dopo giorno, ho conosciuto i poeti e i loro versi, ma non ho avuto la possibilità di acquisire una vasta e profonda conoscenza. Leggevo una poesia, mi piaceva, la mettevo nel cassetto della mia memoria. In un percorso che va dalle origini ai nostri giorni, sarebbe difficile ricordare tutto e tutti. Perciò non si tratta di preferenze o esclusioni, soltanto del piacere di riascoltare il suono di quei versi che hanno arricchito il mio lavoro».
Franco Graziosi

Minimax
Novembre 2010
17-18-19 ore 21
20 ore19 segue alle 21 la Serata d’onore
21 ore 19
23 ore 11 (scuole)
24 ore 17
25 ore 10 (scuole)
26 ore 11 (scuole)
27 ore 21 segue alle 22 la Serata dei poeti anonimi
28 ore 19

Biglietti
Intero € 20 Ridotto €15
Orari biglietteria: da lunedì a sabato 10-13 e 17-20 (21 nei giorni di spettacolo, domenica 17-19) tel. 0706778129 biglietteria@teatrostabiledellasardegna.it

Franco Graziosi, attore tra i più rappresentativi del teatro italiano, appena diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico nel 1953 entra a far parte del Piccolo Teatro di Milano dove svolge gran parte della sua carriera. È tra i maggiori protagonisti dei grandi spettacoli di Giorgio Strehler. Oltre allo straordinario bagaglio di sapienza e conoscenza teatrale che porta con sé, sviluppa, nell'arco della sua vita un intenso rapporto con la poesia e la dizione del verso che considera un fondamentale viatico all'espressione teatrale.

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