LO SPETTACOLO
La storia passionale e appassionata, un’emozione teatrale intensa, l’incontro della lingua spagnola, italiana e sarda e di due generazioni d’attori. Federico Garçia Lorca è il massimo poeta di lingua spagnola e uno dei principali rappresentanti del teatro moderno. La sua opera e la sua vita sono intrise sia di vicende brillanti come l’incontro e le relazioni artistiche con le maggiori avanguardie degli anni venti e trenta, rappresentate da Luis Buñuel e Salvador Dalì, sia di esperienze personali accettate dolorosamente, come l’omosessualità, per la quale, oltre che la sua fede repubblicana, verrà fucilato nel 1936 dai falangisti seguaci di Francisco Franco. Nonostante ciò la sua poesia e il suo teatro hanno resistito alla dittatura diffondendosi in tutta Europa, varcando i confini del tempo sino ai giorni nostri per la sua straordinaria attualità poiché tratta dell’uomo e delle sue passioni elementari in una forte compenetrazione tra sogno e realtà.
Nozze di sangue ne è un esempio per vari motivi, tra tutti quello di proporsi come una tragedia corale, intensamente vissuta non solo dai protagonisti, ma anche dalle molte figure "minori" che, proprio come nel coro della tragedia classica, fungono da commento, o da narratori di quello che non si vede in scena né si può spiegare razionalmente, ma di cui si può soltanto cogliere la fatale necessità. Una tragedia in cui emozioni, sentimenti e passioni sono protagonisti assoluti. Gli uomini e le donne perdono la capacità di controllare il proprio cuore, che diventa motore di un dramma che è nell’aria fin dalle prime battute.
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