Eventi

"Porta la sporta"

Autore: Ilaria Tarabella,
14 aprile 2010, 12:54
Anche Cagliari aderisce all'iniziativa ecologica

Prenderà il via il 17 aprile la settimana nazionale di “Porta La Sporta”, campagna promossa dal comitato Associazione dei Comuni Virtuosi, WWF, Italia Nostra, FAI e Adiconsum, per richiedere ai cittadini, ovunque facciano acquisti, l'uso di borse riutilizzabili, al posto dei sacchetti monouso.
Questo è il secondo appuntamento dopo la giornata internazionale del 12 settembre 2009 di “ Plastic Bag Free”, ed è un invito rivolto a tutti i cittadini che vogliono rendersi partecipi attivi alla lotta collettiva contro i cambiamenti climatici.

Infatti ogni anno, solo in Italia, vengono consumati 24 miliardi di sacchetti di plastica, cioè circa 400 a testa, il che crea seri danni ambientali per ciò che riguarda lo smaltimento: nei mari, luogo dove principalmente si accumulano, migliaia di animali come balene, tartarughe, delfini , scambiandoli per meduse o altre prede di cui si nutrono, finiscono per ingerirli e rimanere morti soffocati.

Un altro obbiettivo di “Porta la Sporta” è di coinvolgere quanti più soggetti possibile, singoli cittadini, enti , istituzioni, organizzazioni no profit e imprese, e di rendere la sporta testimonial per eccellenza dello stile ecotrendy.
Per aderire a tale evento basta utilizzare delle borse, in cotone, canapa o qualunque materiale riciclato, al momento degli acquisti, e per quanto riguarda gli enti e aziende interessate a promuovere la campagna, occorre spedire le adesioni al sito http://www.portalasporta.it/ entro il 15 aprile.

I sacchetti non riciclabili sono banditi dal 1 gennaio 2010 dalla norma europea EN 13432, che ne vieta la produzione, commercializzazione e utilizzo.
A tale norma vi è stata prontamente la risposta dei supermercati e ipermercati, che hanno proposto come alternativa alle buste monouso, i sacchetti biodegradabili che, complice anche la raccolta differenziata, possono essere utilizzati per la raccolta dell'umido, anche se al momento il loro costo eccessivo ne ostacola la diffusione.

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