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Cinema. "Giovanna" e "Bianche Eolie" al Teatro Sant'Eulalia

18 febbraio 2010, 11:31
Lunedì 22 febbraio ore 21 introduzione con il critico Gianni Olla e proiezione del film e del documentario. Ingresso libero.

Proseguono gli appuntamenti della rassegna cinematografica curata da Gianni Olla, per la stagione de Il crogiuolo “Teatro d'Autore – ARTICOLO UNO. Lavoro un secolo di passione”, lunedì 22 febbraio 2010, alle ore 21:00, presso il Teatro Sant'Eulalia di Cagliari, verranno proiettati, con ingresso libero GIOVANNA, regia Gillo Pontecorvo e BIANCHE EOLIE regia Francesco Alliata.

La proiezione verrà preceduta da una conversazione con il critico Gianni Olla.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione a F.I.C.C. e Società Umanitaria – Cineteca Sarda.

GIOVANNA
Regia: Gillo Pontecorvo – Soggetto e sceneggiatura: Franco Solinas, Gillo Pontecorvo – intepreti non professionisti. Italia/Germania Est 1956 – B/N – 55’

In un paese della provincia di Prato, una fabbrica tessile che occupa solo personale femminile riduce la produzione. I dirigenti stilano una lista di lavoratrici che si ritroveranno entro pochi giorni senza lavoro. L’assemblea delle operaie rifiuta l’accordo e decide di occupare la fabbrica, tra lo sconcerto dei sindacati e persino delle famiglie. Padri, mariti e fidanzati delle donne che devono passare le sere e le notti dentro i capannoni della fabbrica, saranno dapprima perplessi, ma si renderanno conto che la lunga lotta delle loro compagne è anche un punto di passaggio importante per una società più giusta e paritaria.

BIANCHE EOLIE
Regia: Francesco Alliata – Fotografia: Fosco Maraini – Italia 1947 – B/N – 12’

Girato a Panarea, il documentario si apre con una descrizione del paesaggio aspro e con poche tracce umane. Gli uomini in età di lavoro – annuncia il commento – sono andati via, all’estero e tornano solo per prendere moglie o per portare con loro le famiglie lasciate nelle diverse isole.

La pesca è esercitata dalle donne, di ogni età; esiste un solo forno che, settimanalmente, vende il pane fresco agli abitanti e l’unica possibilità di ricavare altri redditi e quella di lavorare alla grande miniera a cielo aperto di pomice, per poi caricare i sacchi di minerale in piccole barche e portarli nella terraferma.

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