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Amleto (da Shakespeare a Laforgue) di Carmelo Bene

16 novembre 2009, 08:28
16 novembre 2009 ore 20:30, Teatro Sant'Eulalia Cagliari. Ingresso libero.

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Proseguono gli appuntamenti con la rassegna cinematografica “Amleto al cinema” organizzata da Il crogiuolo, in collaborazione con Società Umanitaria Cineteca Sarda e F.I.C.C: lunedì 16 novembre 2009, ore 20:30, verrà trasmesso, con ingresso libero, il film Amleto (da Shakespeare a Laforgue) di Carmelo Bene.

Scheda film
AMLETO DI CARMELO BENE (DA SHAKESPEARE A LAFORGUE)
OL Video - Soggetto:dall'Amleto di William Shakespeare e dal racconto Amleto ovvero le conseguenze della pietà filiale di Jules Laforgue – Sceneggiatura: Carmelo Bene – Fotografia: Giorgio Abballe - Montaggio RVM: Gaetano Marguccio – Scenografia: Carmelo Bene – Costumi: Carmelo Bene – Musiche: Luigi Zito – Formato: B.N., film tv - Durata: 63'.
Cast: Carmelo Bene, Alfiero Vincenti, Laura Morante, Jean-Paul Boucher, Franco Leo, Paolo Baroni, Luigi Mezzanotte, Daniela Silverio, Susanna Javicoli, Agnès Nobecourt, Lydia ManciAmleto (da Shakespeare a Laforgue) è un film del 1974 diretto e interpretato da Carmelo Bene, ed è una versione televisiva, riveduta e aggiornata, derivata da quella cinematografica di Un Amleto di meno del 1972.


La "trama" del film è simile e si rifà a quella di Un Amleto di meno, ma molte sono le differenze, e sono talmente importanti che fanno di questa nuova versione televisiva un'opera a sé stante. Prima di tutto il film è in uno splendido bianco e nero, cosa tutt'altro che secondaria per un autore come Carmelo Bene, che disdegna l'immagine, l'effettictica e tutti gli altri ornamenti fini a se stessi. Infatti lo predilige alla versione cinematografica a colori. Rispetto a questa, l'opera shakespeariana-lafoguiana televisiva è più setacciata e ridotta all'essenziale, senza fronzoli, dove la phoné e la voce mirabile di Carmelo Bene hanno più risalto e vigore, mentre l'immagine, privata del colore, segue gli effetti chiaroscurali e la luce e si adatta così meglio ad appoggiare il suono.
La versione televisiva del testo
laforguiano è simile a quella filmica precedente con gli stessi insert di Gozzano...
Ed io non voglio più essere io!
Non più l'esteta gelido, il sofista,
ma vivere nel tuo borgo natio,
ma vivere alla piccola conquista
mercanteggiando placido, in oblio
come tuo padre, come il farmacista...
Ed io non voglio più essere io!
Resta ugualmente l'insert neroniano in lingua latina "Qualis artifex pereo" dell'ormai moribondo Amleto, pugnalato inavvertitamente da Laerte.
Altre precisazioni
Spariscono le scene del cimitero marino e le sequenze dei personaggi della Tavola rotonda, così come il fiasco teatrale di Amleto nella sua recita in un teatro vuoto. Ci sono alcune aggiunte laforguiane come il dialogo monologato in lingua francese tra Amleto e sua madre. Il nudo femminile, rispetto alla precedente versione filmica è più decantato e meno sensuale. C'è inoltre meno movimento o azione; vengono privilegiate le inquadrature con primissimi piani.
Il degenere
Sebbene il film possa sembrare di poter essere ricondotto al genere della tragedia, bisogna considerare la sua devianza, ovvero il degenere, l'impossibilità di una definizione precisa ed univoca, sia del genere che del senso, come quelli riferiti alla tragedia classica e alla sedimentazione del suo senso storico.

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