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“Toccos e Repiccos – Campanari in Sardegna” di Ignazio Figus

21 settembre 2009, 17:42
Giovedì 24 settembre film su INFOCHANNELTV. Secondo appuntamento della trasmissione dedicata alla produzione cinematografica dell'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna.

Giovedì 24 settembre 2009, su INFOCHANNELTV (visibile in tutta la Sardegna sul digitale terrestre) alle ore 21, andrà in onda il secondo appuntamento con la nuova trasmissione “ISRE Presenta” dedicata alla produzione cinematografica dell'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna. In questa puntata sarà trasmesso il film “Toccos e Repiccos – Campanari in Sardegna” di Ignazio Figus, prodotto nel 2000.

Con questo ciclo di trasmissioni l’ISRE mira a garantire la più ampia diffusione della propria produzione cinematografica -principalmente incentrata sulla vita e sulla cultura tradizionali della Sardegna- realizzata sia attraverso il proprio personale sia mediante ricorso a incarichi esterni.

Anche questa iniziativa, infatti, è volta alla promozione e alla valorizzazione dell'antropologia visuale e trova una propria collocazione nella costante opera di diffusione della cinematografia antropologica in Sardegna, in Italia e nel mondo (SIEFF– Sardinia International Ethnographic Film Festival, concorso AViSa –Antropologia Visuale in Sardegna, workshop biennale sull’antropologia visuale e numerose iniziative formative nel territorio sardo e nazionale) che l’Istituto da tempo svolge.

“Toccos e Repiccos”, il film proposto in questa seconda puntata, documenta quanto ancora resta in Sardegna del mondo dei campanari, un mondo che non è solo di singolarità di soggetti, ma anche di comunità, luoghi, abilità tecniche, ricorrenze religiose e quotidiane ancora immersi nei tempi lunghi scanditi dal suono delle campane.

Le riprese iniziate nel 1998, sono state realizzate a Paulilatino, Barrali, Suelli, Senorbì, Lodè, Jerzu, Bonorva, Orotelli, Irgoli, Galtellì e Onifai.

Il film, stigmatizzando la nostalgia per un mondo che pur persistendo non pervade più la vita quotidiana della maggior parte dei paesi della Sardegna, ripropone anche la citazione di una di edizione del Festival dei Campanari di Irgoli, mostrando, in aggiunta a quanto già documentato, la maestria degli esecutori provenienti da Aritzo, Siniscola, Loculi, Dorgali, Ruinas, Abbasanta, Sedilo e Torpé.

Nitido nel racconto delle immagini quanto sobrio nei suggerimenti interpretativi, il film persegue, secondo una costante di precedenti lavori cinematografici del regista, l'ambizione di renderci la realtà che documenta secondo il peculiare punto di vista dei soggetti protagonisti.

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