Eventi

“Chi guarda. Alla scoperta di un'Asia dimenticata”

Autore: Carolin Kumar,
15 febbraio 2016, 11:53
Al Centro Comunale d'arte Il Ghetto di Cagliari la mostra fotografica di Arianna Di Romano e Paolo Manca. Fino al 27 marzo.
Mostra fotografica "Chi guarda. Alla scoperta di un'Asia dimenticata"

Fieri, persi nel vuoto, intensi nella loro drammaticità. Sono solo alcuni degli sguardi che si incrociano nelle fotografie esposte al Centro Comunale d'arte Il Ghetto di Cagliari. La mostra fotografica è stata inaugurata giovedì 11 febbraio, tra le espressioni rapite e commosse degli spettatori, e si può visitare fino al 27 marzo. Gli autori degli scatti sono Arianna Di Romano e Paolo Manca, due giovani che l'anno scorso hanno compiuto una piccola grande impresa, visitando in sei mesi il continente asiatico, dalla Thailandia fino al Giappone. In duecento giorni di viaggio, hanno catturato ottanta scatti di un'umanità dimenticata. Sono luoghi, infatti, che in genere non vengono raggiunti dalle rotte turistiche e pertanto sono quasi sconosciuti.

Le fotografie, cinquanta in grande formato e trenta più piccole, sono per lo più ritratti. Ognuna è accompagnata da un breve commento tratto dai taccuini di viaggio degli autori, che fornisce uno spunto per immaginare la personalità dei protagonisti. In questo modo, è come se lo spettatore conoscesse i personaggi, si sentisse parte della storia raccontata.  La scelta di alternare i quadri dei bambini con quelli degli anziani crea un senso di continuità del tempo, caratterizzato dalla circolarità degli eventi.

La maggior parte dei piccoli sono accomunati da una profonda tristezza, e sembrano impauriti e diffidenti di fronte all'obbiettivo del fotografo. Tra questi, un bambino con gli occhi bassi che ha sul viso il marchio indelebile dei mercanti di schiavi. Il più piccolo del villaggio con le guance sporche di fango perché viene lavato nelle pozzanghere dalle sorelle. Ma si trovano anche degli sguardi più allegri, come quello della ladruncola che colta con le mani nel sacco, abbozza un sorriso. O come quelli di una simpatica venditrice di canna da zucchero e di una bimba che si fa bella per l'inizio della stagione dei matrimoni.

E poi vi sono i ritratti degli anziani. Una donna cambogiana dallo sguardo intenso affetta da follia che urla alle galline. Un'altra dal sorriso imperfetto che ridendo non si cura dei denti mancanti. La saggezza espressa dal vecchio del villaggio che indossa i costumi tradizionali per garantire un buon auspicio all'anno in cui si festeggia il raccolto. Un uomo che sorride perché da trentasette anni non vedeva un volto straniero, e neppure il riflesso del suo viso.

Sono volti che senza dire niente raccontano tanto. E sono tutti legati all'elemento guida della mostra: lo sguardo. Arianna Di Romano e Paolo Manca hanno saputo cogliere l'essenza, l'individualità di ogni personaggio. E hanno saputo raccontarla. In questa mostra si va oltre la carta stampata della fotografia. Gli scatti prendono vita propria e raccontano la sofferenza, la povertà, la malattia. Ma soprattutto, raccontano la fierezza di chi non si abbandona al rammarico, l'autenticità di una vita vissuta intensamente.

Non è stato ancora inserito nessun commento. Vuoi essere il primo?

Inserisci un commento

Devi effettuare il Log-in o Registrarti per poter commentare