Il mare e l’inclusione sociale sono i temi centrali di “Approdi”, il Festival di arti performative, cinema, ricerca sociale che vede come protagonisti non solo gli artisti ma anche gli abitanti del quartiere. Oltre ai tre giorni di ottobre, dal 22 al 25, l’Associazione culturale Carovana SMI prevede anche una coda di eventi nei mesi di novembre e dicembre.
“Approdi” è un evento che va oltre l’arte e la sua messa in opera: il processo artistico si trasforma in mobilitazione sociale. Una vera e propria sfida, un cambiamento “Al pari di una Rivoluzione copernicana”, la definisce l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni. Ma la rappresentante della Giunta Zedda ha anche sottolineato che l'Amministrazione comunale ha la prua diretta verso la rivalutazione dei quartieri considerati periferici, per ottenere una città policentrica.
La sfida non è semplice. “È un processo lungo”, riprende l’assessore. Ma, l’arte pubblica e partecipata è capace di trasformare un luogo culturale in uno spazio d’incontro. E ciò inizia a vedersi suscitando apertura e interesse da parte degli abitanti. L’idea di impiegare l’arte per ricucire le fratture sociali è nata diversi anni fa, ha spiegato “Il capitano” di “Approdi”, Ornella D’Agostino, parlando proprio di un progetto nato per il Borgo di pescatori cagliaritano.
Nel corso della conferenza stampa, sono stati annunciati anche i diversi appuntamenti di questa terza edizione che dispiega le vele giovedì 22 al quartiere Marina, con una installazione sociale dal titolo “12parole7pentimenti”. Venerdì, invece, al centro culturale Il Lazzaretto i bambini dello Yatch Club di Cagliari caleranno in mare alcuni esemplari di una piccola flotta di velieri oggetto dell’installazione “La promessa del mare”.
Il programma completo del Festival è disponibile sul sito https://approdifesta.wordpress.com/
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