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Un Sant'Efisio dall'Ecuador

4 maggio 2015, 13:27
Il suo committente la chiama "Sant'Efisio Maradona", non per essere dissacrante ma perché si tratta dell'ultima copia della statua del santo patrono della Sardegna pervenuta in città 'made in Sud America'.
Sant' Efisio Maradona
Sant' Efisio Maradona

Se vi capitasse di fare un salto nella sede dell'Istituto Europeo di Design di Cagliari potreste notare una strana statua di gesso alta forse poco più di un metro.

Inequivocabilmente, se siete sardi, vi sembrerà chiaro di trovarvi di fronte ad una statua di Sant'Efisio. E' l'ultima, per età, delle copie che rappresentano il Santo. Quale sia la sua origine era per me un vero mistero, fino a qualche giorno fa, quando la mia curiosità è stata finalmente soddisfatta.

Nel quartiere di “Sa Marina” incontro un signore, originario di Stampace, che di quella statua ne sa più di tutti e a cui posso porre alcune domande.

Rotto il ghiaccio, chiedo al Signor Antonio Serpi di raccontarmi di quello strano 'alter ego' di Sant'Effisi che lui suole chiamare 'Sant'Efisio Maradona'.

E' molto semplice - mi risponde con il suo bell'accento Stampacino - intanto 'Maradona' lo dico ironicamente, perché quella è una statua realizzata in Sud America, in Ecuador però, non in Argentina. Si trattadi una statua in legno policromo tipica della scuola spagnola tradizionale, a differenza del S. Efisio di Giorgino che è di scuola Napoletana.

La storia ebbe inizio quando chiesi alla signora Ballero di farmi fare una copia della sua. Lei acconsentì a lasciarmi fotografare la statua per produrre una documentazione fotografica dell'immagine iconografica del santo in modo da proporlo allo scultore che conoscevo e che viveva e lavorava in Ecuador.

Così feci un bel po' di fotografie alla statua originale e, dato che all'epoca, circa 16anni fa, commissionavo e importavo artigianato artistico dall'Ecuador, parlai con alcuni scultori e intagliatori ecuadoregni e gli proposi, in base al progetto grafico che avevo ideato, di costruire questa copia che oggi si può ammirare presso lo IED.

La statua inoltre è molto ben fatta, e in un certo senso più realistica dell'originale. Ha l'anima in legno e diverse mani di gesso per produrne i particolari estetici.

E' stata realizzata da uno tra i due più bravi scultori del 'sacro'che ci sono in Ecuador. Si chiama Max Lopez e proviene da San Antonio de Ibarra. L'altro è un suo compaesano molto bravo che venne in Italia, dapprima a Genova e poi, constatata la sua capacità, venne assunto in pianta stabile presso l'istituto di restauro del Vaticano.

Mauro Atzei

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