La rivalità sportiva nei confronti della squadra partenopea potrebbe essere la scintilla di cui il Cagliari ha bisogno per cercare di risvegliarsi ed affrontare un finale di campionato con il coltello fra i denti. Ormai non c'è più tempo per calcoli o tabelle, ma con l'Atalanta avanti di ben otto lunghezze, è fondamentale conquistare quante più vittorie possibile per tenere viva la fiammella di una salvezza attualmente compromessa.
Il Cagliari non ha molto altre alternative perché ormai lo spettro della serie B si comincia a materializzare con prepotenza, soprattutto alla luce di quanto accaduto nell'ultimo turno di campionato. I rossoblù avrebbero dovuto vincere a Genova e sperare in un passo falso dell'Atalanta, ma è andata esattamente all'opposto, con il successo dei bergamaschi e il ko degli isolani a Marassi. In un solo istante, la porta della sere cadetta si è spalancata, ma fino a quando la matematica non condannerà Conti e compagni, è necessario continuare a lottare.
La società ha deciso di puntare sul ritiro ad Assemini per ricompattare il gruppo e andare a caccia della migliore concentrazione, ma solo domenica alle 18 si capirà se l'obiettivo è stato centrato.
In ogni caso, soprattutto al Sant'Elia, i cagliaritani non dovranno più perdere terreno, a cominciare dalla gara contro il Napoli. Ci sono quattro partite interne e in tutte la formazione di Zeman dovrà andare alla disperata ricerca dei tre punti, per poi tentare almeno un colpo in trasferta. Solo così la speranza potrà restare viva nella tifoseria che attende con ansia il big match contro i partenopei.
Gara alla quale il Cagliari arriva non certo nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche. Il tecnico di Praga non potrà contare sullo squalificato Crisetig e rischia di non avere a disposizione nemmeno Conti e Sau, che giovedì non si sono allenati con il gruppo. La lombalgia ha messo ko l'attaccante di Tonara mentre il capitano è stato costretto a letto dall'influenza. Entrambi cercheranno di recuperare per tempo ma solo all'ultimo momento Zeman scioglierà le riserve.
Ma a prescindere dai nomi dei protagonisti in campo, a mutare dovrà essere l'atteggiamento di una squadra che, se vuole davvero salvarsi, deve lottare su ogni pallone mettere sul campo, prima ancora degli schemi, il cuore rossoblù.
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