A Cagliari, al Centro di arte e cultura Il Ghetto, il 21 marzo si parlerà del diritto dei bambini a vivere in città e dei percorsi che si possono attuare per realizzare una città a misura di bambino. L'iniziativa, organizzata dall'associazione Efys Onlus di Cagliari, in collaborazione con il Movimento di Cooperazione Educativa Sardegna e lo studio editoriale Typos, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna e del Comune di Cagliari Assessorato alla Cultura, mira a promuovere il dibattito sul tema della città dei bambini approfondendo tre tematiche: il ruolo della scuola e dei servizi educativi, la mobilità sostenibile e la progettazione partecipata con i bambini.
La giornata è articolata in due fasi: la mattina dalle 9.00 saranno attivati tre laboratori rivolti agli adulti (insegnanti, amministratori locali, architetti-ingegneri, operatori sociali, educatori, studenti e genitori) che permetteranno di confrontarsi in maniera attiva e partecipata: Storie urbane: le nostre mappe mentali della città, condotto da Domenico Canciani e Paola Sartori del Movimento di Cooperazione Educativa di Venezia; La città è il mio cortile con Elisia Nardini del Servizio Politiche per la Mobilità del Comune di Reggio Emilia; Il senso politico del Gioco. Strumenti per liberare il potenziale ludico della città con Laura Moretti e Viviana Petrucci dell’associazione CantieriComuni di Roma.
Nel pomeriggio, dalle 15.00, si svolgerà il convegno conclusivo coordinato da Roberto Loddo, in cui verranno presentati i lavori del mattino e verranno approfonditi i temi e i progetti realizzati. Parteciperà Federica Palomba del Centro Giustizia Minorile per la Sardegna e verranno presentati i contributi di Gianfranco Damiani del Progetto Apeis, e verrà proiettato il film documentario: L’alfabeto delle città con Giulia Serpi, insegnante MCE Sardegna. Il progetto promuoverà le buone prassi che indicano dei percorsi possibili per realizzare una città a misura di bambino. Per Laura Ligas dell’associazione Efys onlus: “una città capace di tener conto dei bisogni e dei desideri dei bambini, saprà tener conto della necessità dell’anziano, del disabile e dello straniero, e quindi una città adatta ai bambini, sarà adatta per tutti”.
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