Dal 1° gennaio 2014 la Tarsu è stata sostituita dalla Tari, che, tuttavia, ne conserva i presupposti e le modalità di determinazione. Quindi, in base alla legge, la Tari è diretta a coprire i costi del servizio rifiuti come spazzamento e lavaggio strade, raccolta, trasporto e costi amministrativi di gestione.

Nella conferenza stampa (www.comunecagliarinews.it/news.php?pagina=13614) di giovedì 5 febbraio 2015 a Palazzo Bacaredda, il sindaco Massimo Zedda ha ricordato che a determinare le tariffe della Tari contribuiscono pesantemente anche i costi per trattamento e smaltimento dei rifiuti. Infatti “Il Comune di Cagliari – ha evidenziato il presidente della Commissione Servizi Tecnologici, Fabrizio Marcello - dà al Tecnocasic più di 13 milioni di euro. Ed il Tecnocasic, solo per le ceneri (42 mila tonnellate all'anno), ne spende più di 14 perché non ha una sua discarica”.

Oltre ad una riduzione della Tari fino al 30% per le famiglie più numerose, rispetto all'anno scorso per effetto dell'attenuazione del vincolo che impediva al Comune di utilizzare risorse proprie (ad oggi quasi 6 milioni di euro), potrebbero arrivare ulteriori significativi risparmi con la realizzazione di una nuova discarica di servizio a Macchiareddu. Ciò eviterebbe il conferimento degli scarti di lavorazione nelle discariche private e la lievitazione dei costi. Così, secondo il democratico Fabrizio Marcello si riuscirebbe finalmente ad abbattere la Tari “Quasi a zero” perché per “la gestione della nuova discarica si spenderebbero soltanto 500 mila euro l'anno”.

C'è poi da considerare un altro aspetto. Il Comune di Cagliari non smaltisce solo i rifiuti dei suoi 156 mila residenti, ma anche delle persone che si recano in città per studio, lavoro e cure mediche: complessivamente una popolazione di circa 400 mila persone. Da qui l'appello alla Regione per aprire al più presto un tavolo tecnico atto ad individuare le soluzioni più appropriate per lenire i sacrifici dei cagliaritani. Il sindaco: “Ho già mandato una lettera al presidente”.