Comunicati stampa

Conclusa la consultazione pubblica sul piano d’azione contro la violenza sessuale e di genere

12 gennaio 2015, 09:21
L'Assessorato e la Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari ha partecipato con il tavolo “Opportunità in rete”

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Di seguito il documento della Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari:

“Il 10 Gennaio si è chiusa la consultazione pubblica online sul piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, promossa dal Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tale metodologia di consultazione nasce dall'adesione dell'Italia all'Open Government Partnership e ha come scopo quello di coinvolgere e sensibilizzare, in un'ottica di trasparenza e di democrazia partecipativa, l'intera cittadinanza in temi di cruciale importanza.
Il piano nasce dalla ratifica da parte dell'Italia della Convenzione di Istanbul ed è previsto dall'art 5 della legge n.119\2013 ed è consultabile a questo link http://www.partecipa.gov.it/media/1027/descrizione-del-piano-d-azione-straordinario-contro-la-violenza-sessuale-e-di-genere.pdf
 
L'Assessorato e la Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari, attraverso il processo partecipato con il tavolo “Opportunità in rete”, ha deciso di rispondere alla chiamata per la consultazione del Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere.
I soggetti e le competenze riunite dalla Commissione nel tavolo permanente Opportunità in rete (Donna Ceteris, CGILDONNA, Ordine dei Medici, SNOQ, ANPEC Sardegna- Unicef Cagliari, Pixel Multimedia, l'Aquilone di Viviana, Comitato pari Opportunità Ordine degli Avvocati Cagliari, Ordine degli Psicologi Cagliari, Associazione Menabò, Luisa Marilotti, Associazione Luna d'Oriente) sono consapevoli del fatto che ancora è necessario un maggior impegno finanziario e culturale che vada al di là del piano stesso. Tuttavia hanno voluto comunque dare il proprio contributo rispondendo ai quesiti delle linee d'azione del piano (9 in tutto).
Dare esclusivamente una risposta repressiva contro la violenza di genere con l'aumento delle pene e assecondare una cultura securitaria, aumenterebbe le difficoltà e la solitudine dell'ente locale e dei centri anti violenza che quotidianamente cercano di supportare coi mezzi (esigui) le donne che subiscono violenza.
Per questo si ritiene che ciò che nel piano d’azione strategico deve essere centrale è la questione culturale ed educativa, volta a scardinare gli stereotipi discriminanti che sono la radice della violenza (linea 1 e 2). Fondamentale quindi l'attenzione da parte dei media di un modello di comunicazione non sessista, l'uso del genere nel linguaggio anche istituzionale e un'attenzione alla produzione editoriale anche dei libri di testo adottati nei programmi scolastici.
L’aspetto educativo è giustamente imprescindibile nell’ambito di un’azione culturale di promozione del rispetto della pari dignità dei generi. Il Comune e la Commissione hanno investito e investiranno su progetti nelle scuole fin dalla prima infanzia, per attuare azioni che portino i bambini e le bambine a comprendere la differenze nei suo significati positivi come potenzialità nell'altro, non come radice di disuguaglianza o discriminazione.
Ciascuna delle competenze presenti al tavolo ha dato il proprio contributo su tutte le 9 linee. Dall'inserimento socio lavorativo delle donne vittime di violenza, che dovrebbe vedere prima di tutto dei programmi formativi con obiettivi e monitoraggio dei risultati garantiti, alla formazione degli operatori che entrano in contatto con i soggetti che subiscono violenza, a come può servire e cosa deve rappresentare il codice rosa nei pronto soccorsi etc (vedi allegato).
Un'ultima ma non meno importante considerazione ci sembra doverosa e cioè che per quanto questo Piano sia dedicato espressamente alla violenza contro le donne, riteniamo sia indispensabile programmare anche azioni volte a una prevenzione primaria del fenomeno (educazione e comunicazione) e volte all'accoglienza delle persone che subiscono violenza (linea 4,7,8) con uno sguardo inclusivo: affiancando al concetto di genere, quello di identità e orientamento sessuale, in modo da inserire le tematiche LGBTQ e da occuparsi delle vittime di questo reato di ogni genere e identità sessuale.
Ogni azione politica, perché sia realmente efficace nell'ottenere risultati di uguaglianza e benessere sociale diffuso, non può più prescindere dall'impegno per incoraggiare il dibattito, la riflessione e lo scambio tra donne e uomini su nuovi modelli, anzi, traguardi di equità sociale e di rispetto dell'altro e dell'altra, facendo comprendere il valore della differenza per lo sviluppo dell'intera società”.

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