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Botta e risposta con il sindaco

Autore: Monica Ibba,
15 dicembre 2014, 15:55
Massimo Zedda risponde alle domande degli studenti dell'Istituto tecnico commerciale Pietro Martini
Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda con docenti e studenti del Martini

Nell'ambito di un laboratorio finalizzato all'apprendimento di tecniche di lavoro giornalistiche, nel quale i ragazzi sono stati coordinati e guidati da Roberto Ripa, l'ITC P. Martini ha invitato il sindaco per uno scambio di battute con alcuni tra i venticinque alunni che hanno partecipato al gruppo di lavoro.

“Signor sindaco, come ci si sente dopo tre anni di amministrazione? Si è mai pentito?”- “Quando nel 2011 sono stato eletto, il grande supporto l'hanno dato per primi i giovani cagliaritani che avevano visto in me una possibilità di cambiamento. Certo la crisi ha reso tutto più difficile, ma non mi sono mai pentito. La difficoltà sta nello stabilire quali sono le priorità e nel rispettarle, perché ogni giorno porta con sé un nuovo bivio da superare; lo sguardo dev'essere sempre orientato al futuro per puntare ad uno sviluppo cittadino che vada ben oltre i cinque anni di mandato, e tuttavia non si può dimenticare la quotidianeità”.

“Quali sono stati i motivi che hanno spinto la commissione a scartare Cagliari quale capitale europea della cultura? Era stato fatto proprio tutto il possibile per evitare che accadesse?”- “No, non è stato fatto tutto il possibile perché il nostro percorso verso il titolo è iniziato appena due anni fa, lasciando quindi ben cinque anni di anticipo alle altre città candidate. Posso dirvi che forse non avremmo vinto lo stesso in quanto Matera, la città che si è assicurata la nomina, è estremamente diversa da Cagliari così come da tutte le altre grandi città di mare del Mezzogiorno, e per lo stesso motivo vi dico che per me non è stata una sconfitta ma una medaglia d'argento che vale tanto di più. I nostri turisti sono già aumentati, anche grazie alla grande ricaduta mediatica che abbiamo avuto, hanno parlato di noi anche diverse pagine americane come il New York times, e poi questo è l'anno dell'Expo di Milano e noi saremo Capitale Italiana della Cultura 2015”.

“Può citarci qualche opera completa che l'amministrazione comunale ha portato a termine dedicata ai giovani?”- “Innanzitutto posso parlarvi della riqualificazione urbana che sta interessando gran parte della città e soprattutto il Poetto, un'opera di restituzione del territorio e che guarda al turismo e all'occupazione futura; ampio spazio è toccato poi alla messa in sicurezza delle scuole, agli impianti sportivi, ai progetti di start up per i giovani, le donne e gli under 50 usciti dal mondo del lavoro, alle piste ciclabili ed al trasporto pubblico. Voglio sottolineare poi che nella competizione per l'acquisizione dei cantieri abbiamo sempre cercato di mettere al primo posto la qualità progettuale e non il prezzo, e questo ha favorito numerosi cantieri sardi”.

“La MEM è uno spazio di aggregazione culturale che ai giovani piace molto, sarebbe possibile avere altri luoghi come questo?- “Assolutamente si ed infatti è già in corso un'opera di ingrandimento della biblioteca che triplicherà posti a sedere e servizi”.
“L'amministrazione comunale ha in mente iniziative per sostenere la musica ed il teatro?”- “Si, prima di tutto chiunque può fare domanda al comune per occupare spazi pubblici e quindi sostenere la propria opera; abbiamo poi promosso un piano per il quale i ragazzi possono liberamente presentare domanda per ottenere un finanziamento comunale rivolto alla creazione di cortometraggi e lungometraggi, e abbattuto i costi per l'affitto di aree pubbliche come l'Arena Sant'Elia e altre”.

“Cosa ci può dire di Cagliari città metropolitana?”- “Posso dirvi che noi sindaci dei sedici comuni della provincia già ragioniamo come città metropolitana, anche in vista del fatto che l'Europa oggi finanzia i progetti intercomunali; siamo in attesa del 2015 per sapere cosa accadrà e penso ad ogni modo che sia una grande opportunità da sfruttare in tutti i sensi nonostante gli alti costi di gestione che potrebbe provocare ai singoli comuni”.

Senza timidezza i ragazzi hanno rivolto con schiettezza le loro domande al primo cittadino nel corso di un incontro durato più di un'ora. “Mi fa molto piacere l'interessamento dei nostri giovani all'approfondimento della realtà, all'andare oltre la prima lettura”, soprattutto in una società che vuole nascondere ai propri figli cosa si nasconde sotto il letto, ed in cui fare politica o giornalismo si è reso molto più difficile che in passato.
 

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