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Cagliari polo dell'interculturalismo

Autore: Monica Ibba,
15 dicembre 2014, 09:37
Oggi a Cagliari la Conferenza Internazionale “Diversità Culturale, Dialogo Interculturale e Patrimonio Culturale Immateriale”
Nella foto: Claudia Firino, Massimo Zedda e Francesca Barracciu

Vous méritez la culture. Accesso alla cultura, allo scambio interculturale ed al sentimento di appartenenza europeo. Il patrimonio culturale immateriale dev'essere il cuore (ed il cervello) di un impegno europeo che pone il dialogo interculturale quale sostanza e forza di un processo di promozione diverso della cultura, che guardi ad un futuro prossimo di pace universale e di condivisione. Un tema molto importante quello della cultura immateriale, la vera portatrice di ricchezza materiale ma soprattutto umana, e che è stato forse troppo spesso trattato con eccessiva leggerezza.

l'Assessore Barbara Argiolas racconta il patrimonio immateriale cagliaritanoQuale altra città poteva esser scelta se non la nostra Cagliari, centro del multiculturalismo, centro del Mediterraneo e per lo stesso motivo simbolo geografico di Mare Nostrum. Il Mediterraneo quale fulcro dei millenari scambi tra quelle due sorelle, quelle due scogliere che costituiscono la culla di un preziosissimo mosaico culturale, l'Europa e l'Africa. Quei muri per niente fisici a cui i partiti antieuropeisti, che votano per la frantumazione dell'Europa e per l'erezione delle barriere vorrebbero dar vita, si inscrivono in una più generale ignoranza di fondo su quelle radici comuni che invece l'Italia, la sua Sardegna e Cagliari, portano avanti quali tratti caratterizzanti della nostra cultura. “Il male non viene dal mare- ha detto il Sindaco Massimo Zedda- come credevano gli antichi”. No, dal mare proviene soltanto ricchezza, e noi sardi, che siamo fatti per il 70% d'acqua un po' più degli altri, lo sappiamo bene. E Cagliari sarà quindi, con un plauso generale, il centro dello sviluppo delle future dinamiche europee che si pongono il fine del riavvicinamento ai nostri vicini di casa, il centro del confronto interculturale, il centro dell'unione delle diversità di cultura, lingua e tradizioni, il centro di nuovi scambi e rapporti  che possano essere un esempio di convivenza per il resto del mondo. “Quella stessa Cagliari che è prossima al titolo di Capitale italiana della cultura 2015, un titolo davvero importante nell'anno dell'Expo di Milano, quella stessa Cagliari che ha sempre dato respiro alle sue bellezze naturali facendo del proprio patrimonio immateriale ossigeno e che spera di realizzare il suo sogno di ampliare questa ricchezza attraverso il riconoscimento della tricentenaria Festa di Sant'Efisio quale patrimonio immateriale dell'UNESCO”.

“Che la Sardegna possa trovare la forza di trasmettere tutto ciò alle sue nuove generazioni- Claudia Firino, Assessore della Pubblica Istruzione della Regione Sardegna- che la cultura possa essere lo strumento per trovare le ragioni dello stare insieme”.

Un patrimonio che è trampolino di lancio per crescita, occupazione, creatività, come ha sottolineato Francesca Barracciu, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Una scelta cagliaritana non casuale, quindi, un invito a prendere come esempio una città che non si è solo trovata nella situazione, perché situata in un punto geograficamente strategico, ma una civitas che da secoli fa paradossalmente della sua forte identità culturale l'anello di raccordo con ciò che costituisce la diversità. Per far sì che l'unità sia raggiunta, è importante che ogni diversità sia mantenuta nella sua integrità al fianco di tutte le altre in un contesto che potremmo chiamare l'etica della convivenza.

Il futuro di collaborazione, pace e convivenza è quello che l'Unione Europea si aspetta e che chiede alla nostra città di promuovere o meglio di continuare a promuovere, così come ha sempre fatto. Non resta quindi che dire, arrivederci in Sardegna. 

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