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Confermata la maledizione del Sant'Elia

Autore: Giuseppe Amisani,
9 dicembre 2014, 11:10
Cagliari ancora sconfitto in casa e sull'orlo di una crisi di nervi.

Difficile, in una gara come quella di lunedì sera, riuscire a trovare un aspetto positivo in una prestazione che è stata, per lunghi tratti, sconcertante. Se n'è accorto Zdenek Zeman, furibondo a fine partita, così come il suo presidente Tommaso Giulini, ma se ne sono accorti anche i tifosi del Cagliari che all'ennesima delusione non hanno risparmiato i fischi ai loro beniamini.

E' stato un turno di campionato da dimenticare per i colori rossoblù, ma ci sarà poco tempo per leccarsi le ferite dopo l'amara sconfitta rimediata contro il Chievo, perché all'orizzonte c'è il nuovo scontro salvezza in casa del disperato Parma. A volerla vedere con un pizzico di ottimismo, va detto che giocare al Tardini potrebbe rappresentare un piccolo vantaggio per la squadra sarda, visto che al Sant'Elia è riuscita a raccogliere appena le briciole.

A preoccupare, al di là della sconfitta, è però l'atteggiamento mentale di una squadra che continua a riscoprirsi molto fragile, soprattutto se attaccata con forza. Al Chievo, infatti, non è rimasto che approfittare delle solite gentili concessioni delal retroguardia rossoblù per portarsi, in appena nove minuti di gioco, sul due a zero grazie alle reti di Meggiorni e Paloschi.

Una volta confezionato il doppio vantaggio, per gli ospiti è stato facile gestire la gara perché il Cagliari è andato letteralmente in tilt. Nessuna giocata collettiva, tanti portatori di palle che hanno finito per consegnarla sempre agli avversari, e un solo tiro in porta, debole, in novanta minuti.

Una catastrofe dalla quale nessuno è uscito indenne. A cominciare proprio da Zeman che si è intestardito nel mandare in campo sempre i soliti noti, senza considerare che per qualcuno, vedi Conti e Cossu, recuperare i centoventi minuti della sfida di coppa contro il Modena, avrebbe richiesto maggior tempo. In più, il tridente orfano di Sau, non trova soluzioni adeguate perché Longo non è stato mai preso in grande considerazione da Zeman e l'alternativa del falso centravanti, Cossu, si è rivelata poco fruttuosa.

Occorre una rapida inversione di tendenza perché non c'è più tempo di esperimenti. Il terz'ultimo posto, nel quale il Cagliari è scivolato dopo la sconfitta, fa venire i brividi e la squadra dovrà da subito riorganizzare le idee e seguire le indicazioni dell'allenatore. Quella contro il Chievo è stata la peggior prestazione in campionato dei rossoblù che hanno ripetuto il pessimo gioco già visto quattro giorni prima contro il Modena.

Dal fondo, ora, bisogna risalire la china, ma si può centrare l'obbiettivo solo con una decisa presa di posizione di tutto il gruppo che dovrà rimboccarsi le maniche e iniziare la riscossa.

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