Il voto della municipalità è stato sciolto: Sant’Efisio ha ricevuto il ringraziamento per aver liberato la Sardegna dalla peste, 353 anni orsono. E come ogni anno dal 1656, il Santo ripercorrerà il cammino da Pula a Cagliari, nel quarto giorno dei festeggiamenti in suo onore. L’arrivo è previsto intorno alle 22.30 nella chiesetta di Sant’Efisio a Stampace.
Il simulacro del Santo, dopo la sfilata del primo maggio a Cagliari, ha proseguito per la chiesetta di Giorgino, dove è stato spogliato dei gioielli e le sue vesti sono state sostituite con altre più semplici. La statua è stata poi trasferita nel cocchio di campagna. Dopo la tappa a Capoterra e quindi a Sarroch, è giunto a Pula. Oggi il percorso inverso verso il capoluogo, dove giungerà con una processione composta e accompagnata dai fedeli che lo riporteranno nella chiesetta nel centro storico di Cagliari.
Ieri è stata celebrata la Santa Messa, presieduta dall’arcivescovo Mons. Giuseppe Mani nella chiesetta romanica di Nora. A seguire la suggestiva processione in riva al mare, sulla spiaggia di Nora, alla quale hanno partecipato migliaia di persone. Stamattina la partenza, e il lungo viaggio verso Cagliari. All’arrivo a Giorgino, nella tenuta della famiglia Ballero, il simulacro verrà rivestito con gli ori e issato nuovamente sul cocchio.
La processione del primo maggio, caratterizzata da un gran successo di pubblico e da un’ottima organizzazione, ha incantato anche i principi Micheal e Christine di Kent, che hanno definito Sant’Efisio “la più bella festa del mondo, la festa locale più affascinante che abbiamo mai visto”. Il rientro del Santo è certamente meno spettacolare della processione del primo maggio, ma non per questo meno affascinante. Le preghiere in sardo e la luce delle fiaccole e delle candele accese al crepuscolo creano un’atmosfera unica, raccolta e suggestiva.
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