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Opere sommerse, Miniature di danza allo spazio T.Off

29 maggio 2014, 17:16
sabato 31 maggio e domenica 1 giugno. Cinque miniature di quindici minuti ognuna dalle ore 21:00
Assòu
Assòu

Compagnie e artisti sardi a confronto, sabato 30 maggio e domenica 1 giugno, allo Spazio teatrale T.Off con Danzainminiature, breve rassegna di coreografia all'interno di Opere Sommerse 2014.


Cinque miniature di danza - con inizio alle ore 21:00 - di quindici minuti ognuna, per concentrare un messaggio artistico altamente elaborato, con la direzione tecnica di Gianni Melis.

Si comincia con "Memories in the dark" di Enrica Spada che firma il progetto, la coreografia e l'interpretazione, per Ars et Inventio. Sulla musica di Arvo Paart e con le luci di Loic François Hamelin, la danza si concentra sul piccolo sul dettaglio, sul respiro , sul quasi impercettibile. Nel buio memorie lontane e presenti, riaffiorano e si rivelano nei gesti delicati di un corpo in ascolto.

A seguire, la coreografia “Far Far” di Rita Spadola, sul palco con Anna Maria Pes, con cui firma anche i testi. Nella produzione di Caranas 108, la differenza di due corpi e due pensieri. Un corpo accettato e accettabile, l’altro imperfetto, meraviglioso: l’imperfezione lo completa e lo accoglie. La diversità restituisce il senso della totalità. Un lavoro che esplora delicatamente la fragilità del corpo, della perfezione e dell’imperfezione.

Prodotto da Improvvisamente, “Invisibile” della coreografa e danzatrice Carla Onni con le musiche di Irma Toudjan e la consulenza drammaturgica di Fabio Marceddu è il lavoro sotterraneo delle idee, dei sentimenti, dei semi sotto la terra, della cura e della speranza che hanno bisogno di tempo e pazienza per diventare reali e apparire. Bene e male sono sempre mischiati, solo il nostro sguardo decide chi sarà il vincitore.

La coreografa e regista Simonetta Pusceddu affida al movimento della danzatrice Elisa Melis la nuova produzione Tersicorea “Assòu + 255", allegoria poetica sulle grandi questioni della nostra epoca turbolenta. Magia e dolcezza, per un viaggio surreale e malinconico tra la Giara e la collina di Gesturi, presso la cascata di "Sa caddaia", dove un tempo si recavano le donne del paese per lavare i panni. Una giovane attraversa il fiume, come una frontiera, osserva e parla con i suoi fantastici interlocutori, personaggi di un tempo prima della guerra. Diventa donna, giovane sposa e rifugiata solitaria. Invecchia ma in realtà è scomparsa dal mondo. Il mondo è lì, a pochi passi da Assòu.

A conclusione della serata, “How to do things with words” di Marta Bellu, in collaborazione con Silvia Bellu e Daniele Ledda, autore delle musiche originali. Il sistema linguistico utilizzato nella composizione istantanea con gli ensemble musicali, diventa canale altro di conversazione. La ri-invenzione di un sistema comunicativo (quello tra conduttore e ensemble musicale) che culmina nella sua distorsione all'interno di una poetica ludica e sovversiva: obiettare, protestare, opporsi, ripetere, interrompere, performare un enunciato frammentato. Una danza senza corpo che si fa traduzione di un linguaggio, portatore di un segno grafico che non ricerca il senso, non si fa portavoce ma parla nel suo agire.

Opere Sommerse, dell'associazione Tersicorea, proseguirà dal 14 giugno al Teatro Massimo, in co-organizzazione con il Circuito regionale Danza.

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