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Bellas Mariposas. Musica di parole per amore e per rabbia con Monica Demuru

29 maggio 2014, 12:20
Domenica 1 giugno ore 21, Teatro delle Saline a Cagliari

Bellas MariposasDomenica, 1 giugno, ore 21, Teatro delle Saline, Cagliari
Egumteatro
“Bellas Mariposas
Musica di parole per amore e per rabbia”

dal testo di Sergio Atzeni
regia Annalisa Bianco
con Monica Demuru

realizzazione scene Paolo Bruni
luci e direzione tecnica Andrea Guideri
scelte musicali Monica Demuru
realizzazione costumi Carla Cecchi
musiche originali di Giovanni Guaccero

Atteso appuntamento, quello di domenica 1 giugno (ore 21), nell’ambito di “1 Euro Festival”: al teatro delle Saline, va in scena “Bellas Mariposas. Musica di parole per amore e per rabbia”. Prodotto da Egumteatro e firmato da Annalisa Bianco, lo spettacolo è tratto da un'originalissima trasposizione del celebre romanzo di Sergio Atzeni. Ad interpretarlo Monica Demuru, originale figura di attrice e cantante, nomination ai premi Ubu e vincitrice l’anno scorso del premio Maria Carta. Lo spettacolo arriva a Cagliari subito dopo il successo della tappa milanese al teatro Franco Parenti.

Bella Mariposa, la protagonista narratrice, è una farfallina di dodici anni che vive nell’ambiente socialmente e moralmente degradato della periferia di Cagliari, fotografato con intelligenza smaliziata e desideri espliciti diretti.

Miti sottoproletari metropolitani, microcriminalità, droga e sessualità spiccia sono vissute come normalità ma giudicate con feroce lucidità, sarcasmo e spesso disprezzo da questa farfallina che su un tale mondo svolazza e mira in alto, verso l’Amore, l’Amicizia ed un futuro di realizzazione personale.

Il racconto di Atzeni è caratterizzato da un fondamentale legame con la musica, intesa come sostrato ritmico ed emotivo della scrittura e di questi personalissimi sguardi sul mondo. Scrittura intesa sia come racconto che come voce, espressione della sensibilità e dell’intelligenza umana.

Parole che camminano sui suoni della musica e viceversa, emozioni che si generano nell’incontro tra quel vuoto di significato che è la musica e quel pieno che è il racconto. Come quando ascoltando la musica guardiamo la realtà intorno a noi e tutto viene ridisegnato, tutto si compone e trova senso.

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