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La variante di Lüneburg-fabula in musica

20 aprile 2009, 09:59
Milva al Teatro Massimo di Cagliari da mercoledì 22 a domenica 26 aprile.

La variante di Lüneburg
fabula in musica

dal romanzo di Paolo Maurensig
adattamento teatrale e testi delle canzoni Paolo Maurensig
con Milva e Walter Mramor
musiche originali e direzione di Valter Sivilotti
al pianoforte M° Valter Sivilotti
soprano solista Franca Drioli
ai sassofoni Marco Albonetti
elettronica e pianoforte dal vivo
regia
Paolo Mauresing

Teatro Massimo di Cagliari

CORO POLIFONICO ARCEI di Siurgus Donigala
Preparato dal M° Felice Cassinelli

Mercoledì 22 aprile 2009 alle ore 21.00 al Teatro Massimo di Cagliari andrà in scena La variante di Lüneburg-fabula in musica, dal romanzo di Paolo Mauresing, con Milva e Walter Mramor, spettacolo che chiude la stagione cagliaritana di prosa organizzata dal Cedac.

I due attori saranno accompagnati al pianoforte dal maestro M° Valter Sivilotti, dal soprano solista Franca Orioli, dai sassofoni di Marco Albonetti e dal Coro polifonico ARCEI di Siurgus Donigala preparato dal M° Felice Cassinelli.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Massimo a Cagliari fino a domenica 26 aprile 2009.

L’orario d’inizio degli spettacoli:
Mercoledì 22 aprile 2009 ore 21.00
Giovedì 23 aprile 2009 ore 21.00
Venerdì 24 aprile 2009 ore 21.00
Sabato 25 aprile 2009 ore 21.00
Domenica 26 aprile 2009 ore 19.00

Biglietti
Platea file 1-12: intero € 26 ridotto € 20
Platea file 13-28: intero €22 ridotto €16
Galleria: intero € 16 ridotto € 12
Palchi: unico €16

LO SPETTACOLO
La variante di Lüneburg, romanzo del goriziano Paolo Maurensig, viene pubblicato da Adelphi nel 1993 diventando il caso letterario dell'anno. Il romanzo che, attraverso la metafora del gioco degli scacchi, racconta gli orrori dell'olocausto, diventa in breve tempo un best seller internazionale. In pochi anni viene tradotto in tutti i paesi del mondo, compresi Cina e Giappone, conquistando milioni di lettori. Il progetto prende il via dall’assenso di Paolo Maurensig, straordinario scrittore goriziano, a trasporre in forma teatrale La variante di Lüneburg, il celeberrimo romanzo d’esordio, che, attraverso la nobile arte della scacchiera, ripercorre uno dei periodi più bui della storia dell’uomo, il nazismo e l’olocausto. La produzione ha previsto la riscrittura del testo da parte dello stesso autore sia della parte narrata che delle canzoni, la composizione delle musiche a firma Valter Sivilotti, eseguite da lui stesso al pianoforte, la partecipazione di Milva quale straordinaria interprete delle dieci canzoni originali, di Walter Mramor quale voce recitante, della soprano solista Franca Drioli, del sassofonista Marco Albonetti e del Coro.

“Avevo sempre guardato con sospetto a ogni proposta di trasformare i miei romanzi in lavori teatrali, con o senza musica. Se qualcuno si sentiva di impegnarsi in una simile operazione lo facesse pure, ma senza contare sulla mia collaborazione. Già una trasposizione sul grande schermo, per quanto il cinema possa contare su mezzi tecnici di rilievo, comporta problemi non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale, notoriamente più limitata di quella cinematografica. Eppure, è stata proprio questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso di un'essenzialità portata agli estremi, che mi ha convinto. Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni di Milva mi hanno rinnovato l'emozione provata a suo tempo nello scrivere il romanzo.”
Paolo Maurensig

“Scrivere oggi con un linguaggio musicale mitteleuropeo significa inevitabilmente ripescare nel passato con il forte rischio di esprimersi in una forma anacronistica.
La musica scritta per la “Fabula” accetta questa sfida proponendo come elemento portante melodie che si ispirano alla tradizione colta di questa area del mondo, una musica ritrovata scavando nella nostra memoria sensibile, riscoprendo una eredità artistica senza per questo rinnegare il presente, anzi operando con la coscienza che il rinnovamento affonda le proprie radici nel passato.
Ne La variante di Lüneburg i temi rivelano delle particolarità melodiche riconoscibili all’ascolto: l’individuazione di questi nuclei melodici è stata la fase determinante di tutto il lavoro, perché proprio questi elementi primi hanno ispirato la costruzione della macrostruttura drammatica dell’opera.
Le canzoni che si alternano nello spettacolo manifestano in maniera esplicita gli elementi creativi: il passaggio dalla densità cromatica delle prime melodie, a quello diatonico, vuole rappresentare la vittoria dell’assoluto sull’essere umano.”
Valter Sivilotti

La variante di Lüneburg
La trama

“Quale amore o compassione si può provare per un pezzo di scacchi sacrificato al gioco?”.
La battuta di Frisch, uno dei personaggi centrali de La variante di Lüneburg potrebbe senz’altro apparire di primo acchito, condivisibile: non c’è rischio, non c’è responsabilità… perdere una pedina sulla scacchiera significa rifarsi alla mossa successiva; nel peggiore dei casi, perdere quella partita e dover convincere l’avversario a concedere una rivincita.
Ma se la metafora della partita a scacchi assume un significato diverso, crudele e sconcertante, allora il gioco non è più leggero. È quanto ha immaginato lo scrittore goriziano Paolo Maurensig nel suo La variante di Lüneburg, pubblicato nel 1993 e divenuto in breve un best seller internazionale. Intrecciando la passione per il gioco degli scacchi a un climax da libro giallo, e a una riflessione invece molto profonda su uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, com’è stato il nazismo, Maurensig si è rivelato al mondo: il suo romanzo, molto corteggiato dal cinema e dal teatro, è rimasto a lungo lontano da tali dimensioni, per volere dello stesso autore, che non ha mai nascosto di guardare con sospetto a qualsiasi “traduzione altra” rispetto alla complessità della pagina letteraria.
Ma grazie a un affascinante progetto di a.ArtistiAssociati, La variante di Lüneburg approda ora al palcoscenico in una versione ricca di suggestioni: quella della “fabula in musica”. La trascrizione è firmata dallo stesso Maurensig, autore anche dei testi delle canzoni, che tanta parte hanno nell’economia della messa in scena. Dà loro anima la sensibilissima interpretazione di Milva, una raffinata signora della scena italiana e internazionale, interprete appassionata e toccante che, attraverso la forza della propria voce, ci restituisce a quella capacità di commozione, a quel pathos emotivo a quel guardare gli eventi del passato con partecipazione spesso dimenticata. Accanto a lei Walter Mramor interpreta le parti recitate e restituisce sulla scena con impalpabile vibrazione le emozioni del testo con un ensamble di voci e strumenti: la soprano Franca Drioli, il sassofonista Marco Albonetti e lo stesso autore delle musiche Valter Sivilotti al pianoforte.
Il testo è fondato su un lungo flash back: il giovane narratore, Hans, si assume la responsabilità dell’apparente suicidio di un grande esperto di scacchi, il signor Frisch. Più tardi si scoprirà che anche Hans è un campione di scacchi ed è stato allievo del misterioso Tabori “un uomo che ha giocato all’inferno”. L’inferno di Tabori, di famiglia ebrea, è stato quello del lager. Un ulteriore e personale inferno era stata poi la durissima, cinica partita a scacchi in cui aveva dovuto affrontare l’ufficiale nazista Frisch: la posta in gioco allora non erano le semplici pedine sulla scacchiera ma le vite vere e innocenti di tanti internati, per la cui salvezza Tabori si batte indefessamente in una guerra infinita e tesissima.
Sarà Hans ad accogliere il segreto del Maestro, ormai giunto alla fine dei suoi giorni, e a spegnere per sempre l’ombra di quell’inferno, inducendo Frisch al gesto finale, ancora una volta attraverso una sfida all’ultimo respiro, sulla scacchiera.

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