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Scrittori a piede Lìberos. Milena Agus e Luciana Castellina a Cagliari

5 maggio 2014, 12:15
Lunedì 5 maggio ore 18 Galleria Comunale d’Arte

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Due voci affini e allo stesso tempo diverse. Sono quelle di Milena Agus e Luciana Castellina che in “Guardati dalla mia fame”, edito da Nottetempo, ricostruiscono un efferato delitto da due punti di vista. Le due autrici da domenica saranno protagoniste della rassegna “Scrittori a piede Lìberos” a Lunamatrona e Cagliari e parteciperanno alla rassegna “Parole di donne” a Sorso. Il primo appuntamento, curato dall’associazione Lìberos, è per domenica 4 maggio alle 18 nella sede del Museo Naturalistico del Territorio a Lunamatrona, in località Spinarba. A parlare della storia delle sorelle Porro, insieme alle due scrittrici, sarà Giuseppe Meloni. Seconda tappa a Cagliari, lunedì 5 maggio alle 18, alla Galleria Comunale d’Arte. Con Alessandra Menesini e Franco Tronci, le scrittrici racconteranno ai lettori le vicende accadute nella Puglia del dopoguerra. Martedì 6 maggio sarà invece Sorso e la rassegna “Parole di donne”, curata dall’associazione Nessun Dorma, ad ospitare la presentazione del volume fresco di stampa. L’appuntamento si terrà nei Giardini del Palazzo Baronale alle 17.30. Interverranno Maria Francesca Fontato (Noi Donne 2005) e Alessandra Pigliaru (Collettiva femminista).

Il libro: Guardati dalla mia fame (Nottetempo). È forse la prima volta che un avvenimento, in questo caso un efferato delitto, viene raccontato in uno stesso libro da due voci contrapposte che entrano nella pelle della vittima o dell’aggressore. Nella Puglia del dopoguerra, terra di passaggio dove si incontrano reduci, transfughi, tedeschi e alleati, in occasione di un comizio di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista, avviene un linciaggio. Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione e la propria ragione, minuziosamente documentate. Milena Agus penetra nel palazzo delle vittime, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione, mentre Luciana Castellina ricostruisce la storia di quegli anni, assai poco nota, e le circostanze che fecero di una folla di poveri braccianti e delle loro donne dei feroci assassini: una all’interno, l’altra all’esterno, in due superfici che si toccano senza conoscersi, il palazzo e la piazza, e che quando vengono a contatto, esplodono.

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