Personale diario di viaggio, che ricostruisce incontri, volti e storie di una lingua di terra divisa e molteplice, martoriata da un conflitto interminabile, “Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla Palestina” di Gianluca Solera approda nell’isola con la vivida immediatezza di un un’umanità che è anche la chiave dei dialoghi possibili fra popoli e culture. Già consigliere del Parlamento europeo, e ora responsabile network della Fondazione Anna Lindh l’autore sarà protagonista da martedì 14 a domenica 19 aprile di un itinerario attraverso la Sardegna, tra Olbia, Sassari, Cagliari, Oristano, Carbonia e Sant’Antioco dove porterà la sua esperienza e testimonianza diretta su una realtà complessa, così lontana e così vicina.
Avvincente come un romanzo, con in più la forza della verità, il libro mette a confronto punti di vista differenti ed opposti, al di là e al di qua di quel confine invisibile ma anche concreto: «Il muro c'è, piantato come una spina nel fianco della strada statale che passa da Gerusalemme» dice Solera. Partito per approfondire la conoscenza dell’arabo, capì che non poteva «essere solo uno studente»: il momento emblematico, punto di partenza per la sua scrittura, è stato «quando arrivato al checkpoint un soldato mi ha chiesto “cosa vai a fare là? Non c'è niente di là”. Il niente era il territorio occupato di Ramallah».
Segue la scheda del volume (con note di prefazione e postfazione, firmate rispettivamente da Mons. Michel Sabbah, Patriarca della Chiesa latina di Gerusalemme, e Luisa Morgantini, Vicepresidentessa del Parlamento Europeo)
e il Calendario delle presentazioni (si parte martedì 14 aprile dall’ExPo’ di Olbia, poi il 15 la Libreria Dessì Mondadori di Sassari, il 16 il Palazzo Regio di Cagliari, doppio appuntamento a Oristano il 17 tra l’Università delle Tre Età e la Libreria La Pergamena, e ancora la Biblioteca di Carbonia il 18 e l’Hotel Eden di Sant’Antioco il 19)
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