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Teatro. Suoni e voci dell'Isola “Il Sogno Svanito (di chi è l’acqua)”

14 marzo 2014, 08:39
Venerdì 14 marzo alle ore 21:00 Chiesa di Santa Chiara

Antiche polifonie dell'Isola – in un'antologia di canti sacri e profani – formano la colonna sonora de “Il Sogno Svanito (di chi è l’acqua)”, la pièce del Teatro del Segno scritta, diretta e  interpretata da Stefano Ledda e liberamente tratta dal romanzo omonimo dello scrittore e poeta lussurgese  Antonio Cossu, in scena DOMANI (venerdì 14 marzo) alle 21 nella Chiesa di Santa Chiara (presso le omonime Scalette sopra piazza Yenne) a Cagliari e domenica 16 marzo alle 20 al Teatro Fratelli Medas di Guasila per un duplice appuntamento incastonato in “Significante” 2014 (la rassegna itinerante organizzata dal'associazione Figli d'Arte Medas).
Una drammaturgia in cui parole e note si fondono, e gli interventi del coro Su Cuncordu Lussurzesu diventano parte integrante della narrazione, come gli inserti affidati alla chitarra di Andrea Congia, in un'affascinante partitura costruita sul filo dei ricordi e delle emozioni per restituire il volto e le atmosfere di una Sardegna di ieri (in cui son riconoscibili le radici del presente, e i nodi della politica, tra scelte obbligate e dialettica tra centro e periferie dell'“impero”).

Fin dal titolo “Il sogno svanito” rievoca l'amarezza di una sconfitta, il fallimento di un ideale politico rivelatosi – come spesso succede - un'utopia: l'io narrante del romanzo è il giovane neoeletto sindaco dell'immaginario (ma non troppo) paese di Balonia, piccolo comune di un  sedicente Nuovo Stato Sovrano che vede minata la propria sovranità in nome del progresso e dell'industrializzazione. Fulcro della questione è la proprietà e lo sfruttamento delle sorgenti, da secoli considerate patrimonio e risorsa della comunità, su cui si è acceso l'interesse di una società industriale con forti legami e appoggi in alto loco: il miraggio di facili e immediati guadagni suscita bramosie e ambizioni locali, e la posizione del primo cittadino, il suo strenuo tentativo di salvaguardare i diritti “naturali” della popolazione e l'accesso all'acqua delle fonti risulta di “retroguardia” rispetto alle scelte dei novelli “progressisti”.

Il romanzo – ispirato a una storia vera, sia pure velata attraverso circostanze e nomi inventati  – e lo spettacolo descrivono i reiterati viaggi del sindaco nella capitale, per cercar di far valere le proprie ragioni, attraverso la legge, in un più diretto dialogo tra istituzioni; un progetto che si scontra contro la crescente centralizzazione dello Stato, incapace di accogliere e anche solo prestare ascolto alle istanze  delle autonomie locali.
Il silenzio della politica – già emerso in occasione di precedenti calamità, in cui le vie ordinarie non avevano sortito effetto alcuno, a dimostrazione che già in altri anni vigesse lo stato d'emergenza  - si fa “assordante”, ma per vie traverse affiora  inequivocabile la verità su una ramificazione d'interessi economici ben consolidati su cui s'infrange la volontà, e perfino la carriera, del neosindaco di Balonia.
L'inclinazione al bene comune espressa dal primo cittadino e dalla sua giunta risulta incomprensibile e inaccettabile; fin troppo facile insinuare vaghi sospetti, da cui è però impossibile difendersi,  nella mente degli abitanti del paese e, facendo leva sull'avidità – e la povertà – dei singoli, l'anomalia viene cancellata in favore del vecchio corso, con le sue scelte clientelari ben note e perfino dichiarate. E' la fine del sogno.

“Il Sogno Svanito (di chi è l’acqua)” mette al centro una questione scottante e attuale come la gestione di un bene prezioso e fondamentale come l'acqua, tra ipotesi di privatizzazione e fallimenti di modelli di commistione tra pubblico privato (accanto, bisogna dirlo, a esempi virtuosi a livello nazionale e soprattutto europeo). L'inquinamento delle sorgenti rende ancora più grave e drammatica la situazione, e i recenti allarmi anche in Sardegna hanno riproposto l'importanza e l'urgenza di un codice deontologico e di regole e obblighi certi sull'organizzazione, la manutenzione e lo sfruttamento delle risorse idriche. Un tema delicato, e che merita la massima attenzione, su cui si gioca il futuro dei popoli.

Per ulteriori informazioni e contatti:
070 680 229 – 3929779211 - www.teatrodelsegno.com

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