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Conferenza: la musica italiana tra cosmopolitismo e mediterraneità: Alfredo Casella ed Ennio Porrino

10 dicembre 2013, 18:32
Myriam Quaquero, Aula Magna del Conservatorio di Musica “G. Pierluigi da Palestrina”. Mercoledì 11 dicembre alle ore 18:00. Ingresso libero
Myriam Quaquero
Myriam Quaquero

Viaggio nell'Italia degli Anni Trenta, tra le opposte correnti di pensiero di una vivace temperie culturale con la conferenza della musicologa Myriam Quaquero dedicata a “La musica italiana tra cosmopolitismo e mediterraneità: Alfredo Casella ed Ennio Porrino”, in programma DOMANI (mercoledì 11 dicembre) alle 18 nell'Aula Magna del Conservatorio di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari a cura degli Amici della Musica. La manifestazione si inserisce in un più ampio e complessivo progetto dell'associazione cagliaritana (presieduta dalla professoressa Lucia Avallone) per la promozione e diffusione della cultura musicale e della conoscenza dei grandi compositori italiani, e sardi, e in particolare del maestro cagliaritano Ennio Porrino (al cui nome si lega anche il Concorso Internazionale di Pianoforte organizzato dagli Amici della Musica, e di cui si è appena conclusa la XXII edizione).
Una riflessione su contrastanti o meglio dissonanti visioni del mondo: da un lato lo spirito europeista e il respiro cosmopolita dell'arte di Alfredo Casella, uno degli esponenti della “Generazione dell'80”, insieme a Malipiero, Respighi, Pizzetti e Alfano, decisamente proiettato verso un rinnovamento del gusto e soprattutto del linguaggio musicale; dall'altro la prospettiva “nazionalista” e mediterranea di cui Ennio Porrino – allievo di Ottorino Respighi – si fece alfiere.
Una divergenza di opinioni che divenne vera e propria querelle: dopo le accese polemiche suscitate dalle scelte di Casella per il Festival di Musica Contemporanea di Venezia, con vasta eco sulla stampa, le dichiarazioni di Ennio Porrino - fautore di una musica italiana con salde radici mediterranee e stretti legami con la cultura popolare - al Congresso del Sindacato Nazionale Musicisti tenutosi a Cagliari, diedero il la a un'altra e più feroce ondata di attacchi mirati contro il compositore torinese. Questioni squisitamente artistiche, connaturate e indispensabili all'interno della dialettica vitale per l'evoluzione dell'arte, ebbero però riflessi non indifferenti sulla carriera dei due musicisti: in primis Alfredo Casella, la cui opera venne tacciata di “anti-italianità” in un periodo estremamente delicato della storia e della politica del Belpaese; poi lo stesso Ennio Porrino che dopo la fine della guerra scontò con una relativa emarginazione le sue prese di posizione, e il suo indubbio successo durante il Ventennio.
Il contrasto ideologico tra i due compositori – e i rispettivi sostenitori e sodali – al di là delle drammatiche contingenze riflette una storica antinomia dell'arte; laddove la tradizione colta impone le sue forme vi è spazio per la riscoperta delle radici popolari; così come un'estetica transnazionale può indurre a ricercare i canoni per un'antica, e dunque nuovissima, espressione della propria identità. Se Porrino troverà nella “sua” Sardegna, terra di nascita e di origine, la specificità di parte della sua musica, per Casella rimase vitale per lo sviluppo della cultura musicale italiana l'attenzione e l'apertura verso un contesto più mitteleuropeo: «Ben disse Carrà che “l’arte sta allo spirito dell’artista come Dio sta all’uomo”. Ed infatti la musica fu per me sin dalla prima coscienza, la mia religione e la mia unica ragione di vivere in questo mondo. […] Si può dire che sin dalla mia formazione artistica, non vivessi che per lo scopo di realizzare un’arte non solamente italiana, ma anche europea per la sua posizione nel quadro generale della cultura».
L'ingresso alla conferenza è libero e gratuito.

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