Proseguono gli appuntamenti con la rassegna Teatro da Camera del Crogiuolo all'Arco Studio di via Portoscalas 17, a Cagliari. Sabato 30 novembre, nel 70° anniversario della morte di Giaime Pintor, andrà in scena SOLO UN ANNO ANCORA DI GIOVINEZZA, elaborazione drammaturgica di Massimiliano Messina, su testi di Giaime Pintor, Rainer Maria Rilke, Luigi Pintor, Hermann Hesse, con Mario Faticoni, Fausto Siddi, Elena Pau, Valentina Picciau, musiche di Alessandro Olla.
1 dicembre 1943: in un’azione partigiana muore, appena ventiquattrenne, Giaime Pintor, brillante intellettuale cagliaritano, collaboratore della casa editrice Einaudi, apprezzato germanista. Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della sua morte e Il Crogiuolo ripropone significativamente, sotto forma di recital, lo spettacolo “Solo un anno ancora di giovinezza”, scritto da Massimiliano Messina, che venne concepito vent’anni fa, in occasione del cinquantesimo della scomparsa di Giaime, con in scena, fra gli altri, Mario Faticoni e Tino Petilli (Alessandro Olla curò regia e musiche). Il primo embrione del lavoro nacque il 30 novembre 1993, momento finale di un convegno organizzato a Cagliari, nella cripta di Santa Restituta, dall’associazione culturale Ipogeo per ricordare la figura di Pintor, a cui partecipò anche il fratello Luigi, intellettuale di punta della “sinistra storica”, giornalista, fra i padri e per molti anni direttore del quotidiano “Il manifesto”. Faticoni lesse un montaggio di testi curato da Messina (uno dei fondatori dell’associazione): un’operazione apparentemente ardita, che miscelava saggi politici, memorie, poesia.
“Solo un anno ancora di giovinezza”: titolo mutuato da un verso di Rainer Maria Rilke, folgorante illuminazione sul breve percorso di vita di Giaime, come se il poeta austriaco di origine boema avesse voluto anticipare il tragico destino del suo futuro traduttore. Insieme ai testi di Pintor, tratti da “Doppio diario", in particolare, e ”Sangue d’Europa”, e a sue tre poesie, completano il tessuto drammaturgico alcune parti di “Servabo”, romanzo autobiografico di Luigi (dove rivivono anche ricordi e immagini letterarie della Cagliari di un tempo), i materiali poetici e lirici ripresi dal “Canto d’amore e morte dell’alfiere Cristoph Rilke”, “I quaderni di Malte Laurids Brigge”, “Sonetti a Orfeo” di Rilke, e alcune poesie di Hermann Hesse, opere di due autori cari a Giaime e da lui tradotte per Einaudi.
Si delineano così quattro personaggi: le figure centrali dei fratelli Pintor, Giaime (“il giovane”) e Luigi (“il vecchio”), contrappuntate dall’Alfiere, una sorta di alter ego del protagonista, anch’egli morto giovanissimo in battaglia, e da una Voce poetica, che funge quasi da “coro”. Dal lavoro, quasi spietato, di adattamento drammaturgico dei testi, smontati e ricuciti, piegati “irrispettosamente” alle esigenze della rappresentazione teatrale, si affaccia in modo prepotente una testimonianza di impegno civile e culturale di grandi spessore e lucidità. E quanto mai attuale, alla luce della sempre più confusa situazione storico-politica contemporanea. “Solo un anno ancora di giovinezza”, accompagnato dalle sottolineature delle musiche composte da Alessandro Olla, è puro teatro di parola, senza orpelli o fronzoli, che vuole restituire alle parole, appunto, il loro peso specifico e l’antica dignità. Un invito agli uomini di oggi, soprattutto alle giovani generazioni, a ricordare il significato, ormai dimenticato, di “promessa” e “impegno”.
Ingresso euro 5,00
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