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Valorizzare il territorio per orientare la Sardegna verso un futuro migliore

Autore: Maria Sciola,
28 novembre 2013, 13:15
Terra, paesaggio, occupazione e futuro: temi centrali analizzati a Cagliari al Convegno Nazionale della FAI .
Sardegna Domani - Convegno FAI

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FAI non solo come sigla ma come voce del verbo FARE: partecipazione, innovazione e valorizzazione che permettano di preservare la peculiarità dei paesaggi rurali, la tradizione enogastronomica, l'accoglienza e l'ospitalità  enorme patrimonio di bellezza, sapere, cultura e natura su cui investire come un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna.

Con questi buoni propositi ha preso il via il convegno nazionale della FAI, Federazione Ambiente Italiano, che si è tenuto oggi, 28 novembre al Teatro Massimo e al quale ha preso parte anche il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Impossibile, nei giorni in cui è nato il convegno, immaginare quanto i temi incentrati sulla preservazione del territorio, sarebbero stati attuali rispetto alle drammatiche vicende che hanno colpito la nostra terra negli ultimi giorni.

Anche Cagliari, sfiorata dal ciclone Cleopatra, ha passato giorni di grande allerta soprattutto per il quartiere di Pirri, il quale riceve gli scarichi di tutti i quartieri sorti attorno all'ospedale Brotzu, dove prima sorgeva una campagna. La protezione civile ha stilato sistemi, criteri e metodi per la messa in protezione degli abitanti del quartiere più a rischio di Cagliari in caso di emergenza.

A gran voce il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha lanciato un appello per il far bene e consumare bene: “C'è stato fin ora un enorme egoismo nel consumo del territorio”. La città, partendo da situazioni di difficoltà, deve riuscire a mettersi in moto nell'ottica del riuso, del non consumo e della valorizzazione del territorio.
Progetti quali collegamenti, parchi (come quello che non isolerà più il quartiere di Sant'Elia ma lo unirà alla città),  e un'ottica della riqualificazione hanno permesso a Cagliari di superare persino Venezia nella candidatura di Capitale Europea 2019.

Impressionante ed ingiustificato il consumo del territorio agricolo di una terra che importa l'80% del prodotto alimentare. Si basti pensare che ¼ del totale delle case è abbandonato o occupato solo per qualche giorno all'anno. Urge, quindi, una riqualificazione dell'edilizia storica, di quella in disuso e la messa in sicurezza delle scuole e dei luoghi pubblici.

Perché la conservazione e lo sviluppo siano motore di crescita professionale bisogna investire nell'agricoltura, nell'artigianato, nel turismo e nei modelli innovativi per creare opportunità ai giovani. Guardare al “paesaggio” come valore aggiunto e ponte economico per una buona economia del territorio e dei sistemi produttivi.

Visti i drammatici avvenimenti degli ultimi giorni è essenziale guardare al futuro, e sviluppare le potenzialità uniche che la Sardegna ci offre.

I programmi internazionali gestiti da FAO, UNESCO e Convenzione delle Biodiversità indicano che in futuro le cose potrebbero migliorare.

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