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Concerto. Friday Afternoons per Benjamin Britten

21 novembre 2013, 15:01
Venerdì 22 novembre ore 17.30 Auditorium del Conservatorio di Musica
\Benjamin Britten
\Benjamin Britten

Un evento internazionale ricordato in tutti i continenti in occasione del 100° anniversario della nascita di Benjamin Britten. Il Conservatorio di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari ha aderito con grande entusiasmo al progetto lanciato dal "Festival di Aldeburgh" (fondato dal compositore inglese nel 1948) che intende diffondere in tutto il mondo l'esecuzione simultanea della raccolta di canti "Friday afternoons", per celebrare la tecnica compositiva, l'arte, ma soprattutto il rapporto che Britten aveva con il mondo dell'educazione e della scuola. VENERDI' 22 NOVEMBRE 2013 alle ore 17.30, nell’Auditorium del Conservatorio, il Coro di Voci bianche e l’Orchestra del Conservatorio diretti da Enrico Di Maira, eseguiranno quindi "Friday afternoons op. 7 per voci bianche e pianoforte" (Enrica Lobrano al pianoforte), "A Ceremony of Carols" op. 28 per coro di voci bianche e arpa” (arpa Eleonora Congiu) e il “Psalm 150 op. 67”, avvalendosi degli interventi di Daniela De Marchi e Laura Quattrini.  Il concerto cagliaritano verrà rilanciato e seguito sul web attraverso il sito www.fridayafternoonsmusic.co.uk insieme a numerose scuole, cori ed istituzioni concertistiche gruppi musicali provenienti da ogni angolo d'Inghilterra, come Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Ma l'entusiasmo per il progetto è stato tale che la partecipazione è andata ben al di là del Regno Unito registrando la partecipazione di giovani che si esibiranno in luoghi che abbracciano ben 9 fusi orari: dall'Australia agli Stati Uniti d'America.

 

La formazione musicale di Britten iniziò molto precocemente nell'ambito familiare. Dal 1924, il suo primo maestro, Frank Bridge, in maniera abbastanza inconsueta nell'Inghilterra dell'epoca, lo condusse alla scoperta degli stili di Bartok e Schoenberg e più in generale stimolò in lui una forte attenzione verso tutta la musica, del passato e del suo tempo, che lo spinse nel corso degli anni successivi a studiare Berg, Mahler, Strauss, Stravinskij, la musica francese, ma anche l'800 italiano e il canto gregoriano, la musica medievale e rinascimentale, il jazz e il repertorio folklorico anglosassone, oltreché naturalmente la musica colta di tradizione inglese di Purcell e Dowland. Con questo grande bagaglio di conoscenze, Britten scrisse per il teatro e per le sale da concerto, per musicisti dilettanti, per bambini, così come per il cinema, per la radio e la televisione. Il suo linguaggio musicale non mostra l'idiosincrasia di molti musicisti contemporanei per la tonalità o per la melodia intesi come retaggio di un passato ormai morto. Tutto quanto proviene dal presente e dal passato viene rielaborato dal compositore in una sintesi assolutamente originale e/o utilizzato in funzione espressiva, in modo particolare nella musica vocale: ricordo, reminiscenza, ironia, sarcasmo o rappresentazione dell'incongruenza tra la parola o l'immagine e il suo reale significato. Anche per quanto riguarda la scelta dei testi, Britten esprime un grande eclettismo: accanto a Auden, figurano altri poeti inglesi contemporanei, ma anche Henry James, Maupassant, Shakespeare, Thomas Mann e, in particolare nelle composizioni per voci bianche, anonimi poeti del XVI e XVII secolo. Un aspetto certamente prioritario nel pensiero musicale del compositore e' la chiarezza della struttura formale, la coesione logica del pezzo, lungo o breve che sia, qualunque sia l'organico impegnato (Laura Quattrini)

 

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