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La libertà è un respiro. Lettura sulla terrazza del Teatro Massimo

29 ottobre 2013, 11:38
Lia Careddu e Isella Orchis da "Corpo Celeste" di Anna Maria Ortese giovedì 31 ottobre alle ore 19 a Cagliari.

L’esilio della Bellezza | 31 ottobre 2013 - ore 19,00 – Teatro Massimo

La libertà è un respiro
Anna Maria Ortese – Corpo celeste
con Lia Careddu e Isella Orchis

Ora, io vorrei chiedere a chiunque mi ascolti […]: credete davvero che la vita uma­na sia sempre e solo trionfo sull'altro? che per essere contenti della propria vita bisogna aver posato il piede sul capo dell'altro? Cre­dete che i deboli ‑ paesi o individui ‑ debba­no essere eliminati anche se in modo indo­lore? Credete che zingari, poveri, pastori di greggi; che poeti, scrittori, preti e maestri non di parte o isolati, che attraversano que­sta vita lieti come fanciulli e vigili come ma­dri, non servano proprio a nulla, e la vita, la società, lo Stato possano fare a meno di essi? […] Un paese, come non deve mancare di corsi d'acqua, di sorgenti, di nuvole, deve ave­re cura, o consentire la crescita, di anime, coscienze, grazia, linguaggi puri, ombre azzur­re, altissime: o perirà. Si asciugherà il suolo, se mancano acque e foreste; si perderà la nazio­ne, se mancano anime e coscienze. Se non sarà legittima qualsiasi forma di profondità e di coscienza, il paese più forte perirà.

Un viaggio (fisico e mentale) attraverso l’Italia che dal dopoguerra si protende verso di noi per capire che cosa siamo diventati. Straordinario diario-meditazione di Anna Maria Ortese, la grande scrittrice che visse una vita vagabonda e di grandi difficoltà economiche, che la portò a cambiare, nel corso di 84 anni, trentasei case in dieci città diverse.

L'esilio della Bellezza

Giovedì, 10 Ottobre, 2013 - 19:00
Giovedì, 17 Ottobre, 2013 - 19:00
Giovedì, 31 Ottobre, 2013 - 19:00

racconti, letture, in attesa della nuova stagione teatrale

La nostra epoca ha nutrito la propria disperazione nella bruttezza e nelle convulsioni. […] Noi abbiamo esiliato la bellezza, i Greci per essa hanno preso le armi.
Albert Camus

La stagione del Teatro Stabile della Sardegna sta per cominciare. Tra i vari temi toccati dagli spettacoli in cartellone, uno - quello che in fondo li riassume tutti – ruota intorno al significato di “valore”, un termine sempre più offuscato, nella nostra realtà contemporanea, e all’idea che, fin dagli antichi greci, ne rappresenta l’essenza: la bellezza. Che si tratti della purezza ferita di un paesaggio, dell’orrore di una guerra, dell’abisso di un’ingiustizia, è sempre la bellezza a essere esiliata: nella sua grazia, nella sua gratuità.
Le tre letture che si propongono sulla terrazza del Teatro Massimo, e le riflessioni a cui faranno da spunto, sono tre approcci differenti a questo tema.
con gli attori del Teatro Stabile della Sardegna
a cura di Guido De Monticelli

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