Reportage

Ruolo storico, attività presenti e progetti futuri.
Locandina Babel-film-festival
Locandina Babel-film-festival

Gli eventi, i concorsi e le rassegne

Si è in genere inclini a pensare alla Cineteca come ad un centro di diffusione e luogo di conservazione del patrimonio cinematografico ma le attività della Cineteca Sarda di Cagliari vanno oltre questa concezione.

Parte integrante dell'attività e della storia della Cineteca sarda è la promozione del cinema.

Rassegne, cicli di film, retrospettive di autori e attori, conferenze e concorsi sono gli ambiti verso i quali si amplia il centro d'azione della società Umanitaria.
La promozione di progetti cinematografici è obiettivo della Società Umanitaria e per questo  sono tanti i concorsi che la Società Umanitaria ogni anno promuove al fine di approfondire tematiche di rilevanza storica e sociale rimarcando, così, la sua presenza e il suo radicamento nel tessuto sociale cittadino.

Numerose sono le rassegne e importanti sono i concorsi che la Società Umanitaria bandisce; tre di questi rappresentano l’impegno sociale e il ruolo che essa ha sia per la città di Cagliari e la Sardegna che per la cultura cinematografica internazionale.

“Il Cinema Racconta il Lavoro” è un concorso organizzato insieme all'Agenzia Regionale del Lavoro che, giunto nell'ottobre  2012 alla quarta edizione, negli scorsi anni ha consentito di produrre dodici film inerenti il tema del lavoro.

Il concorso è espressione dell'impegno ad incentivare e promuovere la realizzazione e la diffusione di opere che narrano il mondo del lavoro in Sardegna incluso quello degli emigrati sardi e quello degli immigrati giunti nell'Isola.

Questa iniziativa ha lo scopo di promuovere la produzione  e la cultura cinematografica nel nostro territorio. La giuria è composta da esperti e critici del settore a cui spetta il compito di selezionare i vincitori. La passata edizione ha visto la partecipazione di ben 46 progetti. Dopo un workshop di tre giorni, per cui è stato possibile osservare il lavoro dei concorrenti, la giuria (composta da Fiorella Infascelli, Enrico Pitzianti e Guido Chiesa) ha potuto selezionare quattro vincitori ai quali spetterà il compito di trasformare i progetti in film entro dodici mesi; successivamente, al termine della realizzazione, le opere verranno proiettate e si eleggerà il vincitore tra i quattro.

Il primo premio per la sezione Migliore Fiction/Documentario della passata edizione è stato il film La Mamma è il posto fisso di Gisella Congia e Emanuela Cau, proiezione che mescola linguaggi narrativi e cinematografici differenti. Il contenuto dell'opera pone in rilievo le differenze tra una normale professione riconosciuta socialmente e il ruolo, anzi, il lavoro di madre proponendo e indagando sulla possibilità che quest'ultimo venga riconosciuto sia socialmente che istituzionalmente.

Il secondo posto è andato a Culurzones di Federico Lubino e Camilla Buizza,  progetto che tocca il tema della diversità culturale, dell'immigrazione  e drammaticità.

Un altro importante concorso è: “Storie di Emigrati Sardi”  nato nel 2008 e attraverso il quale si racconta la storia dell'emigrazione dalla Sardegna. Al concorso possono partecipare coloro i quali sono stati o sono ancora protagonisti di una storia di emigrazione o sono discendenti di emigrati e risiedono fuori dalla Sardegna. La rassegna internazionale, promossa in collaborazione con  la F.A.S.I. Federazione Associazioni Sarde in Italia, promuove la produzione di cortometraggi che raccontano il vasto mondo dell'emigrazione e le difficoltà che il distacco dalla propria terra comporta.
Degno di nota è Babel Film Festival, iniziativa dedicata al cinema delle lingue minoritarie che è la prima e unica competizione cinematografica di livello internazionale che da voce alla loro storia e al loro linguaggio al fine di tutelare la specificità delle culture dei popoli. La ricchezza dell’universo dell’espressione umana è l’elemento che il concorso valorizza. Come è noto, il cinema in passato ha privilegiato le lingue non minoritarie questo perché, come è noto, anche il cinema per certi versi è un’industria e privilegia lingue “universali” per ragioni commerciali. Dietro le parlate locali il cinema può esprimersi in tutta la sua capacità comunicativa. Queste aree linguistiche sostanzialmente “periferiche” mantengono l’individuo legato alle proprie radici. Il concetto di identità, quindi, è il fondamento del concorso e la ricerca, nonché la valorizzazione della comunicazione artistica espressa attraverso le potenzialità dell’immagine in movimento. I personaggi, grazie all’utilizzo della lingua che meglio conoscono, esprimono l’appartenenza, il senso del legame che hanno con la loro comunità.

La risposta del pubblico è stata ottima e i film i concorso sono stati selezionati da 10 paesi, e sono state 25 le minoranze linguistiche in concorso nell’edizione del 2010. I numeri sono, poi, cresciuti di anno in anno. Il Babel si appresta così a diventare un appuntamento fisso e un’importante evento per la nostra Isola che si offre come spazio di scambio e confronto e quindi di crescita. La partecipazione di opere in sardo sta a dimostrare la vivacità della nostra lingua e della sua complessità nonché delle sue varianti e della profonda appartenenza di certi autori sardi alla propria terra.
Il Festival non è solo tutela,  che si articola in promozione e difesa del patrimonio linguistico, ma è lo scambio reciproco tra culture, scambio, questo, che alimenta e ne garantisce la tutela. Il ruolo e le attività della Cineteca Sarda di Cagliari mostrano, da un lato, il legame con la tradizione attraverso la attività di conservazione e dall’altro lato con l’inclinazione ai problemi dei nostri giorni e la sensibilità ad approfondire tematiche sociali.