Reportage

Dalla nascita del francobollo alla scoperta delle curiosità che lo riguardano... e la Sardegna anche qui può vantare i suoi primati storici.
I "Cavallini"
I "Cavallini"

LE PRIME EMISSIONI IN ITALIA E IN SARDEGNA

Le prime emissioni di francobolli in Italia risalgono al 1 giugno 1850, nel Regno Lombardo-Veneto. Il Regno di Sardegna seguirà a distanza di un anno, il 1 gennaio 1851, con tre valori raffiguranti l'effigie di Vittorio Emanuele II: il famoso 5 centesimi nero, il 20 centesimi (con otto tonalità di azzurro) e il 40 centesimi rosso. Ma già nel 1818 nel regno circolavano i cosiddetti “cavallini di Sardegna”: dei fogli di carta da corrispondenza con la tassa dell'importo prepagata, del valore di 15, 25 e 50 centesimi, ribattezzati “cavallini” perché raffiguravano un messaggero a cavallo.

La seconda emissione sarda è datata 1853: mentre il 5 centesimi si presenta in verde anziché in nero, il 20 e il 40 rimangono sostanzialmente invariati come nella terza emissione, del 1854. Nel 1855 (quarta emissione), verranno aggiunti tre valori alle serie precedenti: il 10 centesimi bistro (un colore con diverse tonalità sul giallo scuro), l'80 centesimi arancio e il 3 lire in rame. Quest'ultimo rappresenta il pezzo più pregiato e ricercato tra i francobolli sardi.

Una curiosità: la prima collezione di francobolli appartenuta ad un sardo che è riuscita ad aggiudicarsi l'oro in una mostra internazionale (Roma, 1985), comprendeva proprio tutte le serie del regno sardo, oltre che esemplari dei “cavallini” e gli annulli dell'isola.

Dopo la prima emissione sarda del gennaio 1851, ci furono ad aprile quelle del Granducato di Toscana e a seguire lo Stato Pontificio (1 gennaio 1852), i Ducati di Modena e Parma e, nel 1858, il Regno delle Due Sicilie.

Con l'unità d'Italia nel 1861, sarà il direttore generale delle Poste del Regno di Sardegna, il conte Giovanni Battista Barbavara, a ricevere l'incarico di direttore generale delle Poste italiane fino al 1880, dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour. Il suo compito era quello di riunificare e riorganizzare la rete postale nazionale. E per tutto il 1861, in Italia circolò, fino al suo completo esaurimento, la serie di sei francobolli del Regno di Sardegna, emessa dal regno sardo nel 1855, (integrata con i francobolli sardi da 1 e 2 centesimi in grigio) raffigurante sempre l'effigie di Vittorio Emanuele II, impressa a secco e in rilievo.

Quindi il primo francobollo “italiano” è sardo e anche la prima vera serie italiana postunitaria, la cosiddetta “prima emissione dentellata” del 1862, fu realizzata aggiungendo la dentellatura (la cornice dentellata attorno al francobollo) all'emissione sarda del 1855. Si dovrà aspettare all'aprile del 1863 per avere il primo francobollo con la scritta “francobollo italiano” del valore di 15 centesimi. A  disegnarlo l'ex incisore del Regno di Sardegna Francesco Matraire, che verrà sostituito l'anno successivo dalla tipografia inglese De La Rue.