Reportage

Alla scoperta di un mondo possibile dopo il Festival “Dire Fare Sostenibile e Solidale”
Euro
Euro

Finanza etica, microcrocredito

Si è respirato entusiasmo tra gli stand dell’edificio che in passato ha formato gli artisti. E per i visitatori che amano le emozioni c’è stata anche l’occasione di avvicinarsi alla finanza con il cuore. Sembra impossibile abbinare l’etica alla finanza. eppure c’è chi, come Giovanni Acquati, ci ha creduto così tanto da lasciare, più di 30 anni fa, un saldo posto di lavoro in banca per tuffarsi nel mondo allora in composizione dell’economia sociale. Acquati, compiaciuto, non si sorprende della nascita a Cagliari del Festival “Stanno aumentando iniziative di questo tipo perché esiste un mondo che ha bisogno di farsi conoscere. Negli ultimi quattro cinque anni queste fiere hanno dimostrato un aumento dell’interesse dei cittadini su questi temi. La gente vede un mondo che va a rotoli, dall’alimentazione ai servizi, e sta cercando cose sempre nuove. A “Fai la cosa giusta”, una Fiera che si tiene a Milano, alla prima edizione hanno partecipato 6000 persone. L’ultima, invece, è stata invasa da 45000 visitatori. Spero quindi che questo primo embrione di esperienze a Cagliari sia sempre più sostenuto dalle istituzioni pubbliche ma anche dalle varie iniziative che si occupano di queste problematiche”. La ricetta per sviluppare la sostenibilità è una sola “Bisogna farsi conoscere e mettersi in rete, aiutarsi reciprocamente. Se io faccio agricoltura biologica, ad esempio, non devo pensare di portare via dal mercato quello che fa la mia stessa attività. Saggio è invece unire le forze per rafforzare il settore”. La filosofia del mutuo soccorso è la base dalla quale Acquati fa decollare tutti i suoi progetti” In questo momento mi sto occupando di immigrati, che in Italia sono 5 milioni, il 7-8% della popolazione: soggetti deboli, con più problemi a trovare sbocchi, risorse. Mi sono chiesto: perché non mettere in moto un processo di mutua solidarietà contro l’emarginazione?” Parte da qui la storia dell’Associazione Mairi (Mutuo Aiuto Immigrati Residenti in Italia). Il progetto prevede che ogni partecipante versi una quota annuale di 50 Euro. In cambio potrà ottenere diversi servizi <>, precisa Acquati. <

  • >. Le difficoltà certo non mancano: << dalla mia esperienza negli ultimi due anni ho notato che gli immigrati non sono poi così disponibili ad aiutarsi tra di loro, vivono le nostre stesse contraddizioni, ognuno cerca di accaparrarsi quanto più possibile e non si preoccupa degli altri.>> Nessuna bandiera bianca però. Anzi, Acquati confessa: < Un meccanismo di mutualità –conclude- può rafforzare le istanze del gruppo alle istituzioni e far vivere meglio il territorio>>.
    Si dice soddisfatto del Festival anche Patrizio Monticelli, presidente di Mag2, cooperativa milanese che si occupa di microcredito.<>. La “rivoluzione delle coscienze” non può farsi attendere: <>. La spinta all’evoluzione sostenibile deve partire dal basso: <>. Avverte Monticelli<< bisogna essere protagonisti del cambiamento, ognuno nel territorio può trovare le opportunità evitando di seguire passivamente il pensiero dominante. Per fortuna –aggiunge il Presidente di Mag2- sta crescendo il consumo critico che in Italia conta ormai un migliaio di gruppi di acquisto solidale e muove un giro di centinaia di migliaia di Euro>>. Ma perché parlare di finanza etica in manifestazioni sulla sostenibilità? << Perché bisogna essere anche risparmiatori critici. Chiedersi non solo cosa conviene comprare ma anche dove vanno a finire i nostri risparmi, se a finanziare produzioni di armi o pesticidi oppure a sostenere progetti di valore economico e sociale. Le Mag, sparse in tutta Italia, hanno appunto lo scopo di dare linfa a progetti di sostenibilità ambientale che spesso le banche si rifiutano di finanziare per mancanza di solide garanzie>>.
    Sulla stessa linea di Monticelli anche Piero Porcu, impegnato a promuovere l’aiuto reciproco e l’educazione al denaro. <>. Un valore che Porcu ha assorbito nella sua storia personale: <>
    La confusione regna sul microcredito: <>. Dare soldi non basta, aggiunge Porcu:<< bisogna offrire all’imprenditore gli strumenti per accompagnarlo alla nascita del progetto>>.
    Porcu racconta l’attuale missione della sua società.<< Stiamo cercando di convincere gli enti locali a passare dalla logica del fondo perduto a quello del prestito. Dei bandi a fondo perduto beneficia chi, almeno in parte, i soldi li ha già. Non si riesce però a dare soldi a chi ha solo un’idea ma non i mezzi per finanziarla>>. La formula del prestito è, per Porcu, un modo di educare al denaro:<< anche chi percepisce risorse deve essere responsabile e cominciare a pensare che il denaro ha un costo>>.
  •